Giovanni
VIENI E VEDI 1 44-52
Il giorno dopo decise di partire per la Galilea e incontra Filippo e gli
dice Gesù: “Segui me”Ora Filippo era di Betsaida la
città di Andrea e Pietro. 45 Filippo
incontra Natanaele e gli dice: “Incontrammo colui di cui ha scritto Mosè nella legge, come pure i profeti, Gesù
Figlio di Giuseppe da Nazaret”. 46 E gli
dice Natanaele: “Da Nazaret ci può
essere qualcosa di buono?”. Gli dice Filippo: “Vieni
e vedi!”. 47 Vide Gesù Natanaele venire verso di lui e dice
di lui: “Guarda davvero un Israelita nel quale non è dolo!”. Gli dice Natanaele: “Donde
mi conosci?”. Gli rispose Gesù: “Prima che Filippo ti chiamasse, ti ho visto mentre eri sotto il fico”. 49 Gli rispose Natanaele: “Tu sei
il Figlio di Dio, tu sei il Re di Israele”. 50 Rispose
Gesù e gli disse: “Perché ti dissi che ti ho visto sotto il fico credi? Cose più grandi di queste vedrai”. 51 E
gli dice: “Amen, amen, vi dico, vedrete il cielo aperto e gli
angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell’uomo”.
Brano del Vangelo proclamato oggi nelle Chiese di rito bizantino
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Per il Cristianesimo il senso della vita sta nelle relazioni che siamo capaci di instaurare col prossimo. Il nostro
destino si gioca nella parola scambiata: essa può essere comunicazione, condivisione e felicità, oppure abortire nell’incomunicabilità,
nella solitudine e nell’angoscia.
Tutto dipende dalla parola (relazione), che nei confronti del prossimo diventa verità, libertà ed amicizia, solidarietà e vita, oppure può indurre all'errore e all'oscurità, all'asservimento e all'odio, al possesso e alla morte.
Tutto dipende dalla parola (relazione), che nei confronti del prossimo diventa verità, libertà ed amicizia, solidarietà e vita, oppure può indurre all'errore e all'oscurità, all'asservimento e all'odio, al possesso e alla morte.
Ognuno di noi è il prodotto dell'ambiente in cui cresce e vive e convive; detto in altre parole ognuno “diventa”
la parola (la relazione) che ascolta e alla quale risponde.
Il testo evangelico è un susseguirsi incalzante di domanda e risposta, e in un
crescendo continuo, raggiunge un livello di comprensione sempre più alto del
mistero di cui è portatore il Nazareno.
Il messaggio è che chi per primo scopre o dispone di un sapere, porta un altro all’incontro con lui ed è spettatore di una nuova rivelazione che egli non aveva ancora colto.
Il nostro rapporto col senso della vita non può essere che quello del dialogo, dato che in principio era la Parola e l’uomo è interlocutore della parola.
Il messaggio è che chi per primo scopre o dispone di un sapere, porta un altro all’incontro con lui ed è spettatore di una nuova rivelazione che egli non aveva ancora colto.
Il nostro rapporto col senso della vita non può essere che quello del dialogo, dato che in principio era la Parola e l’uomo è interlocutore della parola.
E' così ancora oggi ? L'uomo, la parola, il dialogo possiedono gli stessi aromi.
Esistono -certamente- molteplici ed ulteriori ostacoli che rispetto al passato ci inducono all'egoismo esasperato; inoltre molti di noi al dialogo e al confronto abbiamo sostituito un video che ci sta davanti (tv o pc o altro ancora).
Che la tecnologia moderna ci conduca alla Verità, alla Libertà, alla Solidarietà, alla vera Vità c'è molto da dubitare.
Altro spunto che il testo evangelico propone agli uomini di oggi, relativisti, scettici e diffidenti è quell'esortazione: "Vieni e vedi !".
Molti di noi oggi preferiamo "sentenziare" senza essere andati, e senza avere nè visto nè sentito.
Esistono -certamente- molteplici ed ulteriori ostacoli che rispetto al passato ci inducono all'egoismo esasperato; inoltre molti di noi al dialogo e al confronto abbiamo sostituito un video che ci sta davanti (tv o pc o altro ancora).
Che la tecnologia moderna ci conduca alla Verità, alla Libertà, alla Solidarietà, alla vera Vità c'è molto da dubitare.
Altro spunto che il testo evangelico propone agli uomini di oggi, relativisti, scettici e diffidenti è quell'esortazione: "Vieni e vedi !".
Molti di noi oggi preferiamo "sentenziare" senza essere andati, e senza avere nè visto nè sentito.
Nessun commento:
Posta un commento