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domenica 9 marzo 2014

Il Vangelo alla luce dei fatti di ogni giorno

Giovanni
VIENI E VEDI                  1 44-52
Il giorno dopo decise di partire per la Galilea  e incontra Filippo   e gli dice Gesù:   “Segui me”Ora Filippo era di Betsaida   la città di Andrea e Pietro. 45  Filippo incontra Natanaele   e gli dice:   “Incontrammo  colui di cui ha scritto Mosè nella legge,  come pure i profeti,   Gesù Figlio di Giuseppe da Nazaret”. 46  E gli dice Natanaele:   “Da Nazaret   ci può essere qualcosa di buono?”.   Gli dice Filippo:   “Vieni e vedi!”.  47  Vide Gesù Natanaele venire verso di lui   e dice di lui:   “Guarda davvero un Israelita  nel quale non è dolo!”. Gli dice Natanaele:   “Donde mi conosci?”.   Gli rispose Gesù:  “Prima che Filippo ti chiamasse,  ti ho visto  mentre eri sotto il fico”.  49 Gli rispose Natanaele:   “Tu sei il Figlio di Dio,   tu sei il Re di Israele”.  50  Rispose Gesù e gli disse:  “Perché ti dissi  che ti ho visto sotto il fico  credi?   Cose più grandi di queste vedrai”.  51  E gli dice:  “Amen, amen, vi dico,  vedrete il cielo aperto   e gli angeli di Dio  salire e scendere  sul Figlio dell’uomo”.
Brano del Vangelo proclamato oggi nelle Chiese di rito bizantino
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 Per il Cristianesimo il senso della vita sta nelle relazioni che siamo capaci di instaurare col prossimo. Il nostro destino si gioca nella parola scambiata: essa può essere comunicazione, condivisione e felicità, oppure abortire nell’incomunicabilità, nella solitudine e nell’angoscia. 
Tutto dipende dalla parola (relazione), che nei confronti del prossimo diventa verità, libertà ed amicizia, solidarietà e vita, oppure può indurre all'errore e all'oscurità, all'asservimento e all'odio, al possesso e alla morte. 
Ognuno di noi è il prodotto dell'ambiente in cui cresce e vive e convive; detto in altre parole ognuno “diventa” la parola (la relazione) che ascolta e alla quale risponde.

Il testo evangelico è un susseguirsi incalzante di domanda e risposta, e in un crescendo continuo, raggiunge un livello di comprensione sempre più alto del mistero di cui è portatore il Nazareno. 
Il messaggio è che chi per primo scopre o dispone di un sapere, porta un altro all’incontro con lui ed è spettatore di una nuova rivelazione che egli non aveva ancora colto. 
Il nostro rapporto col senso della vita non può essere che quello del dialogo, dato che in principio era la Parola e l’uomo è interlocutore della parola.
E' così ancora oggi ? L'uomo, la parola, il dialogo possiedono gli stessi aromi.
Esistono -certamente- molteplici ed ulteriori ostacoli che rispetto al passato ci inducono all'egoismo esasperato; inoltre molti di noi al dialogo e al confronto abbiamo sostituito un video che ci sta davanti (tv o pc o altro ancora). 
Che la tecnologia moderna ci conduca alla Verità, alla Libertà, alla Solidarietà, alla vera Vità c'è molto da dubitare. 

Altro spunto che il testo evangelico propone agli uomini di oggi, relativisti, scettici e diffidenti è quell'esortazione: "Vieni e vedi !".
Molti di noi oggi preferiamo "sentenziare" senza essere andati, e senza avere nè visto nè sentito.

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