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mercoledì 18 luglio 2012

Sicilia. Regione saccheggiata, ingannata, usata, umiliata dai politicanti ladri ed ignoranti

Certi padrini PD del governatore Lombardo stanno zitti. Eppure garantivano per lui
Ne scriviamo da mesi, anzi da qualche anno; da quando ci è capitato di avere sott’occhio i numeri del bilancio della Regione. La Sicilia si avvia, continuando sulla scia Cuffaro-Lombardo al fallimento. Lo hanno scoperto finalmente i media nazionali e lo ha scoperto pure il governo di Roma. In Sicilia la finanza pubblica ha subito da un decennio in qua il saccheggio grazie alla compiacenza e, talora, all’ignoranza della dirigenza selezionata per via clientelare.
I nodi adesso vengono al pettine. La Corte dei Conti finora si è limitata a muovere rilievi, distinguo, osservazioni; mai ha dichiarato che i BILANCI SONO FALSI. Falsi perché i residui attivi sono in gran parte inesistenti, inesigibili, fasulli. L’avanzo d’amministrazione è stata una voce di comodo per coprire il letto con una coperta troppo corta.
Il mal governo è stato considerato ovvio, naturale, fatto comune in una terra di mafia.
Il mal governo ha fatto convivere nel torpore tutte le forze ‘politiche’.
In Sicilia destra, centro, sinistra non significano nulla. Tutte quelle sigle partitiche non rappresentano altro che “bande” del mal’affare finalizzate a saccheggiare le risorse pubbliche.
L’accaduto di ieri
Il presidente del Consiglio Mario Monti, facendosi interprete delle gravi preoccupazioni riguardo alla possibilità che la Sicilia possa andare in default a causa del proprio bilancio, ha scritto una lettera al presidente della Regione Lombardo, per avere conferma dell’intenzione dello stesso di dimettersi il prossimo 31 luglio.
Questa lettera ha sorpreso il presidente dell’Ars, Francesco Cascio, secondo il quale le sollecitazioni del premier Mario Monti al governatore Raffaele Lombardo in ordine alle dimissioni, sarebbero state fatte “in forma inusuale e anomala. Non ne conosciamo le ragioni, ma faremo in modo di acquisire le motivazioni quanto prima possibile”.  Certo, in un mondo, quello siciliano, dove tutti convivono in pace, tranquillità e amicizia a succhiare risorse per il parassitismo delle forze finte-politiche è stato un colpo che, dall’esterno, qualcuno chieda conto ai 90 “sanguisughe” se per caso non ritengano di togliere il disturbo.
Questa tegola cade addosso al presidente della Sicilia in seguito al recente declassamento della Sicilia operato da Moody’s a Baa2 da
A3
L’assessore alle infrastrutture e trasporti Andrea Vecchio (svegliatosi dal sonno)  in una intervista ha dichiarato che non solo
-sono in pericolo gli stipendi dei regionali,
-ma anche di 20 mila precari,
-gli impiegati dei Comuni
-e i forestali.
“Si sono trovati 105 milioni stornando fondi Fas per i forestali, altri 95 si troveranno. Ma c’è grandissima difficoltà - afferma l’assessore - per trovare 4 milioni per prorogare i trasporti marittimi tra la Sicilia e le isole minori. Come se i cittadini delle isole fossero figli di un Dio minore”.
“La condizione della Sicilia - ha aggiunto - è veramente al collasso, si sono sprecate risorse per foraggiare clientele e non si sono fatti investimenti”.
Costui, l’assessore, si pone in contrasto col collega dell’Economia che qualche giorno fa ha sostenuto che in Sicilia di sprechi non ne esistono e che la spending review è insostenibile perché inciderebbe sull’essenzialità.

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