E' passata una settimana dal ventesimo anniversario della strage di via D'Amelio e le polemiche divampano pericolosamente sul modo di interpretare il vivere civile nella notra Italia.
Il fatto
Nel corso delle varie celebrazioni uno dei magistrati più in vista dell'isola, Roberto Scarpinato, procuratore generale di Caltanisetta definì "imbarazzante partecipare alle cerimonie ufficiali per le stragi di Capaci e via D'Amelio per la presenza -talora nelle prime file, nei posti riervati alle autorità- di personaggi la cui condotta di vita sembra essere la negazione dei valori di giustizia e di legalità per i quali Borsellino si è fatto uccidere".
Su questa frase che, ne siamo certi, la stragrande maggioranza degli italiani onesti condivide, il Consiglio Superiore della Magistratura, quell'organo che per anni è stato diretto da un uomo grigio come Nicola Mancino, ha aperto un fascicolo a carico del magistrato. Su di lui l'organo di autogoverno della magistratura mostra di voler agire con la scure del trasferimento e con un procedimento disciplinare.
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