La Grecia
Il paese che per tanti versi somiglia alla
regione Sicilia è arrivata ad un passo dall'uscita dall'Euro, con l'economia e
la società in ginocchio, migliaia di imprese che chiudono e oltre la metà dei
giovani senza lavoro.
In questi giorni è in libreria un racconto
della tragedia greca curato di Patrizio Nissirio - 'Ouzo amaro - La tragedia
greca dalle Olimpiadi al gol di Samaras'- (Fazi, pp. 128, 4,90 euro), che
indaga tra economia, politica ed impatto della catastrofe economica sulla
società ellenica.
Le
cause del baratro:
- una classe politica incapace di
rinunciare a qualche privilegio in nome dell'interesse comune.
- incapace di guardare avanti, al futuro
delle generazioni a venire,
- incapace di prendere decisioni che
soltanto tre anni fa avrebbero potuto salvare il Paese dal baratro in cui e'
sprofondato.
- poi la speculazione finanziaria che
cavalca la crisi economica globale,
- una diffusa corruzione che imbatta su
politicanti, burocrati e chiunque si ritenga detentore di potere,
- un disinteresse molto diffuso per la
'cosa pubblica, da tutti, tutti i greci ritenuta non meritevole di rispetto.
L'inizio del disastro, per l'autore di
“Ouzo amaro”, viene arbitrariamente fissato alle Olimpiadi del 2004. ''Quando
si spensero le luci della cerimonia finale, la realta' inizio' a prendere forma
cancellando il sogno: quei sedici giorni di grande sport rappresentavano anche
una voragine finanziaria e sarebbero diventati una serie interminabile di
occasioni mancate''.
La crisi ellenica non e' soltanto frutto
dell'egoismo della sua classe dirigente. E' anche figlia dei trucchi contabili
che hanno spinto la Grecia a un passo dal collasso. E poi ci sono i partner
europei ''che danno lezioni ad Atene, ma continuano a curare in maniera spesso
spregiudicata i propri interessi''.
Cosa
puo' ancora accadere alla Grecia ?
Le elezioni del 17 giugno hanno prodotto
un governo di coalizione debole, guidato da Antonis Samaras (omonimo del
calciatore che ha segnato simbolicamente contro la Germania agli ultimi
europei) e che ha di fronte scelte durissime: tagli, riforme impopolari,
abolizione di privilegi. Cosa che proprio non gli piace portare avanti.
Quando l'autore descrive la classe
dirigente greca pare che abbia sotto esame, che scriva ciò che vede a Palazzo
dei Normanni e Palazzo d'Orleans, a Palermo.
Capire la 'tragedia greca' puo' servire
comunque ad immaginare il prossimo, difficile futuro dell'Europa.
Per un lettore siciliano sembra si tratti di una
anticipazione di ciò che debba -prima o dopo- capitare dalle nostre parti.
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