Per l’Italia si avvicina sempre più
il momento di dover guardare giù, nel burrone.
I titoli di stato della
Repubblica Italiana sono stati declassati fino al punto di essere a soli due
punti avanti alla classificazione della “spazzatura”. Il che significa che
difficilmente -da ora in avanti- riuscirà lo Stato a piazzare il debito pubblico
ad interessi ad una sola cifra.
Non c’è Monti che tenga.
Berlusconi, D’Alema e Prodi hanno governato danzando e chiudendosi gli occhi;
hanno s-governato senza mai dire la verità agli italiani.
I governanti irresponsabili, da
rinchiuderre in un edificio per evitare che continuino a fare danni, purtroppo
sono ancora in opera e puntano di portarci -a nuoto- in Grecia.
E’ da irresponsabile -infatti- ascoltare da
Armao, assessore della Regione Sicilia, che “lo spending review è insostenibile per il bilancio regionale”.
Avete capito ?
Nella Regione in cui
il 95% della spesa è tutta parassitaria, da spreco e da privilegi, oltre
che da occasione di corruzione, lo sprending review è insostenibile !
Gaetano Armao a sostegno della sua
visione, da tutore –evidentemente- dei privilegi esistenti invoca pure quanto
avrebbe sostenuto la Corte dei Conti.
Dice “Per
le Autonomie speciali il concorso alla finanza pubblica sancito dal dl 95/2012
e’ di 600 milioni sul 2012 (700 per le ordinarie), 1,2 miliardi sul 2013. Per
gli anni a seguire, di piu’ di quanto si richiede a tutte le Regioni ordinarie.
Per la sola Sicilia, in aggiunta alle previsioni delle precedenti manovre, nel
triennio 2012-14, pesa per oltre 1,5 miliardi (totale patto di stabilita’ per i
bilanci regionali nel triennio -4 miliardi). Mentre gli accantonamenti sulle
entrate previsti ammontano, da quest’anno, ad oltre 354 milioni. A questi vanno
aggiunti i minori trasferimenti erariali in favore degli en ti locali previsti
dal d.l. n.95/2012 (che pesano complessivamente nel biennio 2012-13 2,5 md). Per
la Sicilia, in termini presuntivi, nel biennio l’ulteriore taglio e’ di circa
250 milioni. Se colleghiamo poi questa compressione finanziaria – aggiunge
Armao – al gia’ appesantito bilancio regionale, alle ricadute del nuovo
articolo 119 della Costituzione, che limita ulteriormente la possibilita’ di
indebitamento delle Regioni, e di fronte alla progressiva riduzione
dell’investimento dello Stato nel meridione, non si comprende come la Sicilia
potra’ finanziare gli investimenti e la compartecipazione alla spesa europea.
Proprio con riguardo alla spesa europea, da un lato lo Stato comprime i livelli
di spesa regionale, e quindi anche di compartecipazione, dall’altro chiede di
accelerare la spesa europea (e quindi i livelli di compartecipazione). Con questi
saldi non potranno raggiungersi i target necessari per il pieno impiego dei
fondi europei”. “Abbiamo avviato – prosegue Armao – ed applicato, e siamo tra
le prime Regioni italiane, la Spending Review, a partire dalla sanita’, alle
societa’ partecipate, introducendo drastiche riduzioni nella spesa che la
stessa Corte dei conti, nel richiamato giudizio di parificazione, ha definito
un’azione di’moralizzazione politico-finanziaria di riduzione della spesa’. Gli
ulteriori tagli per la sanita’ non solo violano il principio pattizio, ma
appesantiscono la situazione e peseranno nel triennio 2012-2014 quasi 400
mlioni”.
“Per quanto attiene alle societa’
regionali, emergono – conclude Armao – seri problemi applicativi connessi
all’obbligo di mettere sul mercato le societa’ che producono servizi, con gravi
conseguenze sul piano sociale. L’obbligo di dismissione, senza garanzie ed in
tempi troppo brevi, portera’ alla svendita o allo ’spezzatino’ di queste
societa’, con rilevante perdita patrimoniale per le Regioni. Non si comprende
perche’ gli affidamenti in house siano incompatibili con i risparmi, comunque
verificabili, anche a base comparativa, con riguardo al valore dei servizi
offerti; in questo senso e’ chiaro che le spinte sono altre”.
Discorsi di una persona che vive
sulla luna.
Costui non è a conoscenza che in Sicilia
esistono 2000 dirigenti regionali quando ne basterebbero 120/130. Esistono retribuzioni
del personale regionale del 40% eccedenti i corrispondenti compensi statali e/o
comunali. Esistono 90 parlamentari regionali pagati a 20.000,oo euro mensili
quanto potrebbero riscuotere 1.200 euro mensili, quanto i normali umani.
Esistono consulenze a sostegno dei 2.000 dirigenti che nemmeno la struttura dell’ONU ne
conta quanto la regione Sicilia.
Esistono appalti conferiti a livelli di prezzi
3 o 4 volte superiori al livello a cui li affidano i landers tedeschi
(gli esperti giudicano che da questi alti livelli degli appalti provengano quei settanta miliardi di “regalini”
che finiscono nelle tasche dei politicanti per “corruzione”).
Si, Armao vuole salvaguardare
questo sistema parassitario.
E’ bene che il bravo giurista Armao vada a casa sua, assieme al suo Raffaelo
Lombardo.
Siamo in mano a gente che non
governa, ma intende assecondare il sistema che ci ha portato al precipizio. Questa è, a ben giudicarla, gente semplicemente gestori del "sistema". Essere "governanti" è altra cosa.
Incredibile !: in Sicilia non c’è
nulla da tagliare in termine di sprechi ?
Ma Armao ritiene che la sua auto blu e la sua indennità di
assessore super-governativa siano meritate ?
Ma dove vive ?
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