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lunedì 23 luglio 2012

Sicilia. Nonostante l'affondamento economico del paese, nessuno crede che con l'occasione si voglia ricostruire una Italia efficente


Sin dal periodo arabo in Sicilia la divisione amministrativa del territorio era strutturata in
-Val di Mazara (la parte occidentale)
-Val di Noto (la parte orientale-meridionale)
-Val Demone (la parte orientale-settentrionale).
I Normanni, gli svevi, gli angioini, gli aragonesi, gli spagnoli, gli austriaci mantennero la medesima struttura.
I Borbone estesero all'isola il sistema amministrativo di ispirazione francese già introdotto da Gioacchino Murat nella parte continentale del Regno.
Ferdinando I, re del Regno delle Due Sicilie, con Regio Decreto del 1817 istituiva infatti in Sicilia le Province (sette) sciogliendo gli incorporamenti territoriali identificabili nei Valli di Mazara, di Noto e Demone.
Pare, ma il condizionale in un paese governato da 900 scilipodi, è d’obbligo, che questi enti inutili, le province, divenuti successivamente nove debbano essere ridotti a quattro:
-Palermo,
-Agrigento
-Catania,
-Messina.
In pochi ci credono: come faranno i tanti parassiti che sul far nulla ci campano e sopravvivono ?


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