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venerdì 13 luglio 2012

Sicilia. Gare d'appalto: tutto regolare, anzi no.

La direzione Politica regionale di Bruxelles ha riscontrato  “irregolarità nell’assegnazione degli appalti e carenze significative nel funzionamento dei sistemi di gestione e controllo” ed ha immediatamente  sospeso i trasferimenti alla Regione Sicilia  dei fondi del Fesr, in attesa che con uno specifico piano si metta ordine sul settore.
Il blocco dei finanziamenti riguarda 600 milioni di euro all’interno dei fondi Fesr, che complessivamente ascendono a 6 miliardi e mezzo.
Il provvedimento della Commissione europea è la logica conseguenza di un primo avviso maturato lo scorso gennaio, quando alla Regione furono contestate violazioni di norme comunitarie nella spesa dei fondi del Fesr (il ramo principale di Agenda 2007/2013).
Nel mirino sono gli investimenti degli assessorati Infrastrutture, Economia, Salute e della Protezione civile e specificatamente i procedimenti, la non verificabilità dell’ammissione delle opere aggiuntive e relativi costi, e poi ancora le carenze nei progetti della Sanità, il continuo cambio dei dirigenti che dovrebbero essere determinanti per la gestione e il controllo della spesa.
Dalla Regione, però, professano calma. “I rilievi della Commissione europa – ha spiegato Raffaele Lombardo -, a quanto pare, riguardano certificazioni, controlli e gestioni. Adempimenti tutti di carattere prettamente tecnico di cui chiederemo conto ai dirigenti che se ne sono occupati. Intanto, ovvieremo ai rilievi e adotteremo ogni misura che riterremo adeguata a superare la difficoltà”. Secondo il governatore “si tratta di una comunicazione, peraltro datata, rispetto alla quale la buona collaborazione che abbiamo avviato con il ministero della Coesione territoriale”. Per Lombardo proprio questa collaborazione “credo che ci abbia fatto già superare parecchi dei rilievi che ci sono stati mossi”. Data l’imminenza delle dimissioni promesse dal governatore forse anche questo delicatissimo capitolo del futuro siciliano potrebbe scivolare nelle mani del successore, ma esiste il rischio che non ci sia più tempo.

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