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lunedì 15 settembre 2025

Quel 18 Ottobre 1916 sul territorio di Contessa Entellina

 Giulio Quintavalli è uno dei principali storici della Polizia italiana. Ci piace estrapolare da un suo libro un evento accaduto in territorio di Contessa Entellina nel 1916 e che ci fa conoscere le motivazione della lapide che sta nella parte alta del Cimitero comunale, lato sinistra.

18 ottobre 1916: 

la morte di Castelluzzo e Stabile


Sarà probabile che questa
nostra paginetta sul blog,
rievocativa di un evento
accaduto oltre un secolo fa,
induca qualcuno in Municipio
a disporre una lustratina
alla lapide dedicata a un
caduto in servizio e a 
beneficio della legalità.

Sarebbe una buona
iniziativa.




 Durante un servizio di squadriglia il 18 ottobre 1916 nel territorio di Contessa Entellina (Palermo) mirato a stanare un’agguerrita banda che, da mesi, stava imperversando le genti locali, la squadriglia del delegato Ettore Messana composta dagli «agenti scelti» brigadiere g.c. Giuseppe Stabile, guardia scelta Sante Castelluzzo, guardia Launeri, Rumè, Scivè, Ferraro, Monaco e Sponsale (già distintasi per la cattura di pericolosi abigeatari tanto che alcuni suoi elementi erano stati precedentemente decorati al valor militare), avvistò verso le ore 12 nella strada che da S. Margherita conduceva a Contessa quattro individui a cavallo armati di fucili, diretti verso l’abitato. I poliziotti accertavano con un binocolo che i quattro, accortisi della loro presenza, stavano seguendo i propri spostamenti; improvvisamente i quattro si allontanavano al galoppo verso l’ex Feudo Costiera. La squadriglia gettava a terra la zavorra (bisacce, coperte, cibo, cartine, ordini di servizio, fotografie dei ricercati, binocoli, lampade a olio…) per inseguirli. Dopo un breve inseguimento, appena giunta nei pressi della collina del feudo, i quattro in fuga si dirigevano verso un feudo confinante, possibile via di fuga.

Appostatisi a terra con le armi in pugno e riparati da alcuni massi, i banditi scaricarono i fucili sui poliziotti colpendo Stabile a una gamba.
Gli agenti, colti di sorpresa, persero attimi preziosi e Castelluzzo, trovandosi in posizione avanzata, sebbene smontato da cavallo, restava esamine crivellato da una seconda scarica.

Stabile, benché con l’arteria femorale recisa, esplodeva quattro colpi mentre gli altri poliziotti, protetti dalle asperità del terreno, rispondevano al fuoco provocando la fuga dei delinquenti.
I poliziotti rimasti illesi trovavano lo Stabile esamine e trasportavano Castelluzzo in ospedale a Palermo, dove decedeva dopo due giorni.
La motivazione della medaglia d’argento al Valor Militare attribuita ai due poliziotti: “inseguiva animosamente quattro malfattori armati e, raggiuntili, sosteneva con essi vivo conflitto a fuoco, durante il quale, dopo aver dato prova di coraggio, cadeva vittima del proprio dovere.” (r. d. 22 agosto 1917).

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