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Borgo Piano Cavaliere è ad oggi quello che in tanti definiscono un "centro rurale", fondato al seguito della riforma agraria siciliana degli anni cinquanta per conto dell'Ente di Bonifica dell'Alto e Medio Belice, su progetto dell'Ente per la Riforma Agraria in Sicilia (ERAS).
In quegli anni l'intenzione era quello di assegnare i terreni provenienti dalla frammentazione dei latifondi ai contadini per creare una situazione vitale per tante famiglie contadine ed una realtà agricola nuova. Fu inizialmente, lungo gli anni cinquanta e solo in parte sessanta effettivamente un periodo di significative trasformazioni del mondo rurale siciliano.
La Riforma Agraria
La riforma agraria fu concepita nell'intento di 1) spezzare il latifondismo, 2) distribuire la terra ai contadini 3) creare centri rurali (borghi) per favorire la residenza e il lavoro agricolo.
L'ERAS, l'Ente di Riforma Agraria per la Sicilia, fu l'ente protagonista, realizzando numerosi cantieri e avviando le assegnazioni dei terreni nel 1952. Si trattò di un processo che vide grandi folle radunarsi per il sorteggio delle parcelle. Infatti l'ubicazione dei lotti veniva assegnata ad ogni famiglia per sorteggio.
Borgo Piano Cavaliere
L'Eras procedette alla progettazione e poi alla realizzazione del borgo nella persona del progettista Giuseppe Narzisi, il quale ideò e curò la realizzazione nel corso
del 1953. Contiamo di riportare sul blog, in prosieguo una sua scheda.
borgo doveva diventare un centro per i contadini che ricevevano i terreni espropriati ai latifondisti, un luogo dove risiedere e sviluppare l'attività agricola.
Più studiosi, sociologi ed economisti, additando con i loro studi l'esempio di Piano Cavaliere, sostengono alcune tesi su
come la riforma agraria in Sicilia, in alcune zone, abbia invece rafforzato le strutture di potere esistenti, evidenziando la complessità e le contraddizioni dell'epoca, come descritto in alcune analisi che paragonano il borgo a un "affresco paradigmatico", ossia come esempio, esemplare, di come le finalità della riforma in realtà non hanno sortito l'effetto di cambiare volto al vivere della Sicilia, infatti ancora prima di dieci anni dalla Riforma è iniziato un flusso ininterrotto fino ad oggi di gente che emigra. Lo stato di conservazione di Borgo Piano Cavaliere è attualmente definito come "buono", indicando un interesse nel preservare questa testimonianza del passato agricolo della nostra Isola.
Nonostante il suo enorme valore storico (evocativo delle lotte contadine per cancellare il latifondismo), il borgo necessiterebbe di ulteriori interventi e sopratutto di progetti di rilancio sia agricoli che di attrazioni cultural-storiche per essere rivitalizzato, come accaduto per altri borghi rurali in Sicilia.
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(Sul blog, periodicamente torneremo a richiamare le pagine
Esplorative, Evocative e Riflessive del nostro territorio).
L'intenzione è di fotografare l'intero territorio comunale,
su più risvolti: storici, culturali, agrari, umani e politici.

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