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domenica 28 settembre 2025

La domenica serve anche per riflettere

 Proseguendo dai due capitoli pubblicati domenica scorsa, appare evidente che il testo di Gregorio Palamas risale ad un tempo precedente la modernità (al tramonto del Medio Evo). Riteniamo sia comunque utile ai fini culturali con cui vorremmo sempre caratterizzare il Blog, per cogliere lo spirito di come tutti i bagagli culturali dell’umanità siano ordinati in un continuo procedere.

. . . . .

I filosofi greci che hanno affermato il
movimento naturale del cielo includono
filosofi come Anassimandro e Anassimene, 
che descrivevano la Terra al centro dell'universo
con i corpi celesti che ruotano attorno ad essa. 
Anassimandro immaginava gli astri come fori
che lasciavano intravedere un fuoco cosmico e
teorizzava un universo tridimensionale. 
Mentre
per Anassimene le stelle erano conficcate come
chiodi su una semisfera cristallina che ruotava intorno
alla Terra piatta.





3) I filosofi greci dicono che il cielo gira per la natura dell’anima cosmica e che ciò lo insegnano ciò che è giusto e la ragione. Che giusto e che ragione? Infatti, se il cielo gira non per propria natura, ma per la natura di quella che chiamano anima cosmica, l’anima cosmica è anima di tutto il mondo, come allora non girano anche la terra, l’acqua e l’aria? Tuttavia, secondo loro, pur essendo l’anima perpetuamente mobile, è per propria natura che stanno ferme la terra e l’acqua che occupa la regione inferiore. Allora, anche il cielo si muove sempre per propria natura, e si muove circolarmente occupando la regione superiore. Di che qualità è poi quest’anima del mondo, per la cui natura il cielo si muove? Forse razionale? Allora sarebbe libera e il corpo celeste non si muoverebbe sempre con i medesimi movimenti, poiché ciò che è libero si muove ora in un modo ora in un altro. E quale traccia dell’anima razionale vediamo sulla zona più bassa di questa sfera - sulla terra, torno a dire - o su quella più vicina ad essa, quella dell’acqua e dell’aria, o anche del fuoco stesso? Poiché l’anima cosmica appartiene anche a queste cose. E come, ancora, ci sono esseri animati e esseri inanimati? E ciò anche secondo loro. Ma questo qualcosa di inanimato non è un caso, bensì è tutto ciò che è pietra, tutto ciò che è metallo, polvere, acqua, fuoco: anche il fuoco, costoro dicono che si muove per propria natura e non per l’anima.


Dunque, pur essendo l’anima comune a tutto, com’è che solo il cielo si muove per la natura di questa e non per la propria? E non è razionale l’anima che secondo loro muove il corpo celeste? Ma come non lo è, se essa è appunto, secondo loro, la fonte delle nostre anime? Comunque, se non è razionale dovrebbe essere sensitiva o naturale. Ma nessuna di queste noi vediamo muovere un corpo che non ha organi, e noi non vediamo alcun membro organico né della terra né del cielo né di alcun altro degli elementi che sono in essi, poiché ogni organismo consiste di diverse nature mentre ogni elemento è di natura semplice, e soprattutto il cielo. L’anima dunque è atto di un corpo organico che ha vita in potenza, ma il cielo che non ha alcun membro né parte organica neppure può vivere. Come, dunque, potrebbe avere in qualche modo un’anima ciò che è impotente a vivere?

Ma quelli, resi vani nei loro pensieri da un cuore insensato, hanno finto un’anima che non è, non fu e non sarà mai, e l’hanno detta creatrice, reggitrice e provveditrice di tutto il mondo sensibile, e come radice e fonte delle nostre anime, o piuttosto di tutte le cose, avendo essa stessa origine dall’intelletto, quello che essi dicono essere di sostanza diversa dall’intelletto sommo che essi dicono Dio.

Queste e simili dottrine stabiliscono quelli che, presso di loro, sono sommi nella sapienza e nella teologia, i quali, quanto a senso religioso, non sono per nulla migliori, ma piuttosto molto peggiori, di quelli che deificano animali o pietre. Infatti, animali e oro e pietra e rame sono qualcosa, anche se tra le ultime creature; ma l’anima cosmica che fa girare gli astri né esiste né è in alcun modo qualcosa d’altro che un’invenzione di una mente posseduta da un cattivo genio.


4) Poiché - dicono - è necessario che il corpo celeste si muova, ma non c’è al di là alcun luogo, verso il quale si possa dirigere, esso ritorna a se stesso e il suo procedere deve essere un rivolgersi. Bene. Dunque, se ci fosse un luogo, sarebbe portato in alto, come il fuoco, e anche di più del fuoco stesso, perché il cielo per natura è ancora più leggero del fuoco. Ma questo movimento non è della natura dell’anima bensì della natura della leggerezza; se dunque il procedere del cielo è un volgersi e questo è della sua natura e non di quella dell’anima, allora il corpo celeste gira non per natura dell’anima ma per natura propria. Dunque, non ha neppure un’anima né c’è un’anima celeste o pancosmica, ma c’è solo un’anima razionale, quella umana, non celeste ma sovraceleste, non per il luogo ma per la sua stessa natura in quanto è sostanza intellettuale.


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Una frase di Ennio Flaiano,

 sceneggiatore e scrittore, 

suggeritaci da un amico:


Da quando l’uomo non crede più all’inferno, ha trasformato la vita  in qualcosa che somiglia all’Inferno. Evidentemente, non ne può fare a meno.



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