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lunedì 1 settembre 2025

Parlando con un amico, in astratto ma non troppo

i governi democratici hanno dei limiti
 
oltre i quali l’esecutivo da solo non può andare.



 Il rispetto dell’avversario politico

 Dopo molti anni di impegno nella vita pubblica, alla fine si consolidano, dovrebbero consolidarsi, quelli che sono i tratti distintivi della democrazia, del confronto e della tolleranza, pure nei confronti degli avversari politici.

  Nei contesti in cui i tratti della “democrazia” sono deboli o addirittura assenti (come temiamo possano verificarsi nei piccoli mondi dell’entroterra) viene meno la democrazia e si rischia di dover parlare di qualcos’altro che potremmo definire intolleranza, antipatia e altro ancora.    

  Ne ho parlato in più occasioni con un amico a cui col cambio di gestione politico amministrativo su un bene pubblico, in una piccola realtà comunitaria, non si è voluta rinnovare la concessione amministrativa. Se il contesto umano dovesse realmente essere intaccato da simili circostanze, non c’è che da restare delusi per il processo di transizione verso il mancato rispetto per la parte avversaria. 

  Per quanto ci riguarda, sapevamo che in anni passati nel nostro Paese (l’Italia)  la cultura politica e’ arrivata a riconoscersi nel gioco bipartisan. Segno che le nostre coscienze  sono abbastanza maturate nello spirito democratico e nel rispetto delle altrui opinioni.

   Certo, con quanto capita negli USA, con un presidente che si adopera nell’istigare odio verso gli avversari, non c’è ovviamente da essere allegri. Ma in Italia, specialmente nelle piccole comunità, ha senso che possa sussistere inibizione a proseguire attività svolte in tempi trascorsi su una concessione pubblica, solo perché si professano idee differenti? 

  Sarebbe opportuno, quanto meno, mettere a gara quel servizio se dovessero esistere aspettative multiple. Ammesso -ovviamente- che si possiedano analoghe esperienze professionali precedenti.

Vivere la democrazia è cosa inestimabile!

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