Negli ultimi decenni si sono succedute in Italia più riforme del sistema pensionistico; spesso con il succedersi degli interventi legislativi vengono modificati persino i principi ispiratori. Ai nostri giorni pensioni e sistema pensionistico sono temi del dibattito politico e della politica di bilancio annuale, sia dei governi in carica di centro-sinistra che di quelli di centro-destra. Non solamente in Italia!
Perché ciò accada esistono buoni motivi: il sistema pensionistico è (negli odierni sistemi) collegato ai cambiamenti demografici; esiste in ogni comunità l’interesse infatti sul benessere per l’età di pensionamento. E quei cambiamenti nell’ordinamento pensionistico esprimono -di per sé - il diffondersi di nuovi valori e di crescente e riconosciuta autonomia da attribuire a chi ha svolto una vita lavorativa, frequentemente in circostanze e situazioni di personali sacrifici.
Nell’esaminare i cardini del sistema pensionistico pubblico non eviteremo di imbattare nel sistema collaterale che vede molti singoli individui, in misura via via crescente nel tempo, che pianificano il loro futuro previdenziale con coperture e forme “assicurative” aggiuntive al sistema pubblico.
Intendiamo avviarci lungo i molteplici sentieri della “previdenza”. Ci accorgiamo infatti che l’informazione che circola fra chi oggi lavora, e magari e’ ancora giovane e versa i relativi contributi, non è affatto adeguata.
Inizieremo, dalla prossima pagina, a fotografare quale è il ruolo dell’Inps, e degli altri enti sia pubblici che privati, che tutti assolvono a funzioni all’interno del sistema pensionistico nazionale, ma con metodiche e finalità’ molto distinte.

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