StatCounter

martedì 12 febbraio 2013

La tradizione ha potenzialità di sviluppo economico .... di Nicola Graffagnini

Una bella storia   di un giovane coraggioso siciliano 
che è riuscito con grande determinazione a coronare un sogno,
raccontata  a Rai uno in famiglia.
Chi ha visto l’altra mattina  il programma RAI Uno in famiglia, penso  che  come  me si sarà commosso, nel sentire  la storia di un giovane siciliano  che almeno  14 anni fa, volle ribellarsi ad un destino di emigrato al Nord,  decidendo   di restare  a casa sua e nel contempo di intraprendere una sua   attività in proprio   in un   borgo  di poche decine di abitanti.
Ma  ritorniamo alla storia   come lui l’ha raccontata:
<  Volevo rimanere  nel mio piccolo  paese, nella mia casa ove ero nato, ma il problema  era di crearsi cosa fare.  Nel 1999 mia madre  per aiutare   mio padre che aveva un allevamento di 40 mucche, iniziò a fare il pane in casa  e lo vendeva ai passanti col latte e le uova e da  lì… ho capito  che cosa avrei potuto fare,…  il fornaio! >
Ottenuta la licenza  dalla Camera di Commercio, il Direttore della  Banca Cooperativa  Toniolo, scommettendo sul   suo  entusiamo  gli concesse  un prestito  di cento milioni  per  costruire  il laboratorio e  acquistare le macchine.
Racconta ancora Maurizio: <  I miei amici, ma anche i vicini di casa mi prendevano per pazzo >
Lui  invece  lavora  tutta  la mattina  e riesce  a distribuire    il  pane  ad una catena di  supermercati  e ad alcuni negozi  della città vicina, Caltanissetta, fino a quando,      un incontro  casuale   non gli apre la strada  per una nuova avventura che  gli consente la  svolta  nel lavoro:  il pane biologico, completamente naturale, dal grano  antico del territorio  alla molitura naturale a  pietra,  che  trova  a    Castelvetrano, il paese  del pane nero  che arriva fino a Milano.
Oggi Maurizio  Spinello, può tirare un sospiro  di  sollievo  insieme con la moglie  e i due figli, ce l’ha fatta dopo  quattordici anni di intenso lavoro,  e dopo una  scommessa  fatta   prima con la banca  e poi  con i suoi genitori, che lo hanno aiutato;  il suo pane  è stato riconosciuto dai migliori gourmet  di Sicilia  come il migliore tra quelli prodotti nel biologico  e non è cosa da poco  perché  gli farà vincere uno speciale premio   del loro portale specializzato: Best in Sicily, avendo ricevuto già la certificazione  dell’AIAB, Associazione Italiana Agricoltura  Biologica, che  gli aprirà le porte  di un circuito in espansione ,  certamente specializzato che premia la qualità e non  certo la quantità.
Continua così il  suo racconto in diretta  Maurizio  che si rivolge anche  ai giovani in ascolto:
< Bisogna credere  a quello che si fa .Tutti dobbiamo provare a  fare  ciò che desideriamo veramente  !  Io difendo il nostro grano  con le nostre varietà, dalla tumminia al russello,  che  ha una bassa produzione nel biologico,  ove però vale la qualità  perché si gustano gli antichi sapori, si usa  solo lievito naturale  e non lievito di birra, molitura  a pietra  e alla fine  una buona cottura  in forno a legna.  Il mio pane dura almeno una settimana, per indurirsi del tutto impiega  25 giorni .>
La  giornalista  Laura Anello, corrispondente  de La  Stampa da Palermo,  ha  scoperto  questa  bella storia   ed è andata  a S.Rita,  Borgo di S.Cataldo  in prov. di Caltanissetta  per conoscere  Maurizio  che ha definito il re dei panettieri di Sicilia,  che  è riuscito  in un  settore imprenditoriale, molto difficile  dati i tempi di produzione  ed  ha  visto    già  decollare , nel recente passato   un grosso investimento  di una Cooperativa,  nel centro della Sicilia,   la Val Dittaino presente  col suo pane  nei maggiori supermercati dell’Isola, tallonato, almeno  per  la zona di Palermo  dal Forno  Matranga s.n.c.  di S.Cristina  Gela, altra realtà in  espansione  di  antiche tradizioni..

Nessun commento:

Posta un commento