Valori spirituali sono certamente l’occuparsi della Scienza,
dell’Arte, della Filosofia ... tutti valori permanenti, eterni.
Per i cristiani la vita
spirituale ha un significato ancora più specifico. E’ “spirituale” chi è abitato dallo
Spirito Santo. La vita spirituale è in senso cristiano vita nello Spirito e con
lo Spirito Santo,
“perché l’amore di Dio
è stato riversato nei vostri
cuori per mezzo dello Spirito Santo
che ci è stato dato”
(Rm. 5,5)
Nella Chiesa romana si individua
nell’uomo il corpo e l’anima, quest’ultima interpretata come la parte eterna
dell’uomo.
Nella Chiesa bizantina nell’uomo si distingue il corpo, l’anima e lo
spirito. Lo spirito viene interpretato come l’anima dell’anima e viene
paragonato all’acqua. L’acqua è usata da animali ed erbe, arriva giù come
pioggia ed è sempre della medesima composizione, ma produce effetti differenti su animali e piante, e nelle stesse piante
assume sfaccettature varie. Col giglio diventa bianca, con la rosa rossa.
Lo
Spirito Santo pur essendo uno, sempre lo stesso, assume grazie, qualità
differenti in ciascun uomo.
Così come una immagine è perfetta
quando tutte le linee esprimono l’idea che si vorrebbe, anche l’uomo nel corso
della vita deve unire tutti gli elementi di cui dispone, tutti penetrati dallo
Spirito Santo, per conseguire l’armonizzazione completa fra corpo, intelligenza,
volontà, sentimenti.
L’uomo spiritualizzato, che ha raggiunto l’armonizzazione
ottimale delle risorse a disposizione, contribuisce all’umanizzazione-divinizzazione
dell’ambiente che lo circonda.
In lui e con lui si assiste in pratica alla fioritura di
tutti i valori umani.
Il risultato è l’armonia perfetta
di tutte le tendenze, degli atteggiamenti, dei pensieri, dei desideri, delle
intenzioni, degli umori, della gioia. E’ il paradiso.
Nessuno vede lo Spirito. Esso è
Dio e pertanto invisibile, però se esso è in taluno che ci è vicino lo
riconosciamo attraverso i segni.
Cristo ha promesso lo spirito a tutti i
cristiani, tutti sono quindi chiamati alla perfezione.
Esiste comunque un segno
infallibile della presenza in un uomo dello spirito ed è quando questi esterna
la carità, quando non è “egoista”, mostra solidarietà, vicinanza, cura verso il vicino.
Cristo disse che i suoi discepoli
saranno conosciuti per le strade del mondo dall’assenza in loro dell’egoismo.
“se anche parlassi le
lingue degli uomini e degli angeli,
ma non avessi la carità, sono come un bronzo
che risuona o un cembalo che tintinna” (1 Cor. 13,1).
La carità massima la si coglie,
secondo la Chiesa, nei martiri, capaci di donare la vita pur di mantenere la
perfezione raggiunta, l’armonia impeccabile degli elementi che stanno con la persona
umana grazie allo Spirito Santo.
La Chiesa -che abbiamo già detto-
viene nel mondo di cultura bizantina assimilata ad un Ospedale, che funzione,
che missione, possiede ? quella di bandire dall'uomo l’egoismo e mostrare la bellezza della carità.
Dio è carità, è amore. Mostrare Dio è compito della Chiesa.
Dio non è quindi colui che con
severità giudica e manda all’inferno. Come purtroppo ci dicevano da ragazzi nel catechismo. E’ il padre di tutti, e se lui è Padre
significa che tutti gli uomini sono fratelli.
Perché allora essere egoisti con i propri fratelli ?
La Liturgia ha un senso, ha una
logica, non si racchiude solo nei canti, nell’incenso, nei gesti, nei simboli, nell’omelia,
essa è nel messaggio complessivo che trasmette, nel disegno che il Padre ha svolto
per recuperare l’uomo malato di egoismo.
E se lui, Dio, colui che ci cerca in modo spasmodico è Padre, tutto ciò è segno che noi siamo
fratelli fra noi.
LEGGERE:
La liturgia pontificale bizantina. (n. 1)
La liturgia pontificale bizantina (n. 2)
La liturgia pontificale bizantina (n. 3)
Per cogliere quanto scriviamo, certo, serve la Fede.
Questo è l’anno della Fede, conviene provare a capire.
La liturgia pontificale bizantina. (n. 1)
La liturgia pontificale bizantina (n. 2)
La liturgia pontificale bizantina (n. 3)
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