Montepaschi, figlia di nessuno
La legge Amato 218/1990 intendeva assicurare alle Fondazioni bancarie i proventi per le loro finalita' filantropico-sociali.
Il decreto Ciampi 153/1999 impose alle Fondazioni di cedere il controllo maggioritario delle Banche.
Quasi tutte le Fondazioni bancarie oggi possiedono quote di controllo del capitale sociale inferiori al 50,1 per cento, come la Fondazione Cr di Genova e Imperia, che possiede il 49,42 per cento della Carige, o la Fondazione del Banco di Sardegna, che possiede il 48,71 per cento del Banco di Sardegna o la Compagnia San Paolo che detiene il 9,88 per cento della Banca Intesa - San Paolo, e così via.
Il decreto Ciampi 153/1999 impose alle Fondazioni di cedere il controllo maggioritario delle Banche.
Quasi tutte le Fondazioni bancarie oggi possiedono quote di controllo del capitale sociale inferiori al 50,1 per cento, come la Fondazione Cr di Genova e Imperia, che possiede il 49,42 per cento della Carige, o la Fondazione del Banco di Sardegna, che possiede il 48,71 per cento del Banco di Sardegna o la Compagnia San Paolo che detiene il 9,88 per cento della Banca Intesa - San Paolo, e così via.
La Fondazione del Monte dei Paschi possiede il 34,94 per cento del capitale sociale della banca, ma la controlla in quanto il resto del capitale quotato in borsa e' polverizzato. La Fondazione cosi' riesca ad eleggere 13 componenti su 16 nel Consiglio di Amministrazione. Si tratta ovviamente di politici di professione, trombati, privi di capacita' e competenza professionale per gestire una banca.
Essendo la fondazione, a sua volta, controllata dagli enti locali, ecco che di fatto sono i partiti che eleggono i Consigli di Amministrazione. A Siena il partito che controlla il tutto, da 60 anni, e' sempre lo stesso, uno solo (pci, pds, ds, pd).
Quando Piero Fassino, segretario Ds, parlando a telefono con Consorte, presidente Unipol, che con Montepaschi aveva tentato la scalata alla Banca Nazionale del Lavoro (Bnl) disse il fatidico "allora, abbiamo una banca !", intendeva dire che la Bnl era entrata nell'area di influenza del Partito.
Alla luce di quanto descritto non risulta vero che a Siena "il Pd fa il Pd e Montepaschi fa il Montepaschi". In quella citta', in quel contesto specifico, un partito politico ha scelto il managment, il piu' inadeguato possibile, come i fatti dimostrano, che poi bramosamente ha usato dei voti azionari della fondazione nelle assemblee per avallare le scellerate decisioni di politica societaria ed ha creato quelle pericolosissime, incestuose, "distorsioni di mercato" che oggi sono sotto gli occhi di tutti e che nè Consob nè Bankitalia, stranamente hanno saputo o voluto censurare.
L'on.le Bersani, che queste cose le conosce molto bene essendo stato, fra l'altro, Ministro dello Sviluppo, e' per nulla credibile quindi quando dice "il pd fa il pd, le banche fanno le banche".
Quando Piero Fassino, segretario Ds, parlando a telefono con Consorte, presidente Unipol, che con Montepaschi aveva tentato la scalata alla Banca Nazionale del Lavoro (Bnl) disse il fatidico "allora, abbiamo una banca !", intendeva dire che la Bnl era entrata nell'area di influenza del Partito.
Alla luce di quanto descritto non risulta vero che a Siena "il Pd fa il Pd e Montepaschi fa il Montepaschi". In quella citta', in quel contesto specifico, un partito politico ha scelto il managment, il piu' inadeguato possibile, come i fatti dimostrano, che poi bramosamente ha usato dei voti azionari della fondazione nelle assemblee per avallare le scellerate decisioni di politica societaria ed ha creato quelle pericolosissime, incestuose, "distorsioni di mercato" che oggi sono sotto gli occhi di tutti e che nè Consob nè Bankitalia, stranamente hanno saputo o voluto censurare.
L'on.le Bersani, che queste cose le conosce molto bene essendo stato, fra l'altro, Ministro dello Sviluppo, e' per nulla credibile quindi quando dice "il pd fa il pd, le banche fanno le banche".
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