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venerdì 22 febbraio 2013

Ancora il Vaticano-Ior sulle prime pagine dei giornali

Tre «cardinali 007», Julian Herranz, Jozef Tomko e Salvatore De Giorgi, su incarico conferito loro da Benedetto XVI il 24 aprile 2012, in piena Vatileaks, quando era esplosa la fuga dei documenti segreti dai palazzi apostolici, hanno consegnato il frutto della loro indagine al pontefice uscente. Lo scrive il settimanale Panorama nel numero in edicola, che in un ampio servizio racconta i contenuti del documento di cui molto si parla fra i porporati e che peserà e inevitabilmente condizionera' moltissimo sull'elezione del successore di Papa Ratzinger.

Il dossier, spiega Panorama, tratteggia una grande e particolareggiata fotografia della curia romana e non risparmia neppure i collaboratori più stretti del Pontefice. Racconta e tratteggia la dislocazione delle correnti, dei gruppi di potere, degli interessi economici, e il modo di agire di alcuni porporati per favorire o danneggiare i colleghi. E poi descrive -da parte di alcuni "santi uomini"- l'uso spregiudicato della «macchina del fango» per colpire gli avversari e perfino una potente lobby gay in grado di condizionare carriere e decisioni e con gli occhi posati sul tesoro di San Pietro, lo Ior.

  Alcuni ecclesiastici tremano, scrive Panorama, mentre altri già pensano a contromisure, in siciliano si direbbe "altre tragedie".
Quel che appare certo è che nessuno dei cardinali che entreranno in Conclave potrà ignorare il contenuto dell'esplosivo rapporto e che dalla Cappella Sistina dovrà uscire un Papa non ricattabile (chissa' se esiste un simile porporato) per poter procedere all'azione di pulizia che Benedetto XVI, sostanzialmente dichiaratosi impotente di fronte a tanto malaffare, ha affidato al suo successore.

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