Alla base delle assunzioni di 512
autisti-soccorritori delle ambulanze del servizio 118 ci sarebbero state “Logiche clientelari e pressioni lobbystiche”.
A
sostenerlo è la Sezione giurisdizionale d'Appello della
Corte dei Conti che, nel condannare 17 politici
siciliani, membri del governo del governo di Totò Cuffaro e della Commissione
Sanità dell’Ars, ha quantificato un danno all'erario di oltre 12 milioni di
euro
I magistrati contabili hanno confermato la legittimità della
scelta degli amministratori di allora di ampliare il numero delle ambulanze. Ma
hanno fortemente censurato il ricorso a 512 nuovi autisti-soccorritori avvenuto
senza alcun motivo, senza, cioè, la presenza di fatti o dati oggettivi che
comprovassero la necessità di quelle assunzioni.
La condanna investe; Totò Cuffaro, Innocenzo Leontini, Carmelo Lo Monte, Antonio D’Aquino, Francesco Scoma, Francesco Cascio, Fabio Granata, Michele Cimino, Mario Parlavecchio, Giovanni Pistorio e i componenti dell'allora commissione Sanità dell’Ars: Santi Formica, Nino Dina, Giuseppe Basile, David Costa, Giuseppe Arcidiacono, Giancarlo Confalone, Angelo Stefano Moschetto.
La condanna investe; Totò Cuffaro, Innocenzo Leontini, Carmelo Lo Monte, Antonio D’Aquino, Francesco Scoma, Francesco Cascio, Fabio Granata, Michele Cimino, Mario Parlavecchio, Giovanni Pistorio e i componenti dell'allora commissione Sanità dell’Ars: Santi Formica, Nino Dina, Giuseppe Basile, David Costa, Giuseppe Arcidiacono, Giancarlo Confalone, Angelo Stefano Moschetto.
Nessun commento:
Posta un commento