La Regione Sicilia dal 2008 ad
oggi ha perso 158 milioni di euro dall’investimento che aveva impiegato nei
“derivati”, quella sorta di “buco nero” che esiste nel mondo della finanza,
specialmente se affidati a mani inesperte.

La situazione delle operazioni in
derivati (che recano solamente perdite) viene regolarmente riportato in
allegato al rendiconto annuale della Regione, e come è normale in Sicilia
nessuno dei 90 parassiti che finora hanno avuto poltrona a Palazzo dei Normanni
ha mai letto, capito, interpretato,
La Corte dei Conti nel “Giudizio
di Parificazione sul rendiconto generale della Regione siciliana” ha
sottolineato, sia nel 2010 che nel 2011, che è necessario “intervenire a
rinegoziare i contratti che appartengono alla categoria dei contratti derivati
swap, che se nel passato potevano avere una ragione ora sono diventati
rischiosi e possono provocare dei veri macroscopici buchi nelle casse della
Regione”.

I siciliani vorrebbero capire in mano di
chi sono stati.
Analoghe operazioni finanziarie, pazzesche, sono state condotte nella Provincia Regionale di Palermo, gestione Musotto. I danni per decine di milioni di euro, nonostante le condanne della Corte dei Conti in capo ai dirigenti responsabili, non risultano rientrati. Ed ovviamente poi la viabilità provinciale si trova nelle condizioni in cui è.
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