Berlusconi è nel bene e nel male uno dei protagonisti
degli ultimi 20 anni del nostro paese. Per legge non avrebbe dovuto e potuto esserlo,
eppure una alleanza di finta-sinistra, prevalentemente di provenienza comunista,
lo ha consentito. Lo ha fatto perché i D’Alema, i Veltroni, gli Occhetto, etc.
etc. avevano bisogno di venire legittimati, di entrare nella vita civile del paese,
dopo essere stati per decenni tagliati fuori dai giochi dei paesi occidentali essendo stati dei comunisti.
Ma vediamo perché gli ex-comunisti hanno preferito
fingere di ignorare una legge della Repubblica, pur di vedersi legittimati dal
loro (sulla carta) avversario.
Sostiene la legge 461 del 1957 all’articolo 10 comma 1, infatti,
che non sono eleggibili “coloro che in
proprio o in qualità di rappresentanti legali di società o di imprese private
risultino vincolati con lo Stato per contratti di opere o di somministrazioni,
oppure per concessioni o autorizzazioni amministrative di notevole entità
economica”.In sede di discussione fu precisato che per “notevole entità
economica” si intendeva qualunque concessione che eccedesse in valore quella di
una tabaccheria. Anche a un immaginifico (s)mentitore professionale come
il Cavaliere putiniano di Arcore risulterà difficile contestare che Canale 5,
Rete 4, Italia 1 valgano un po’ di più, nel loro complesso, di un “tabacchi”. Berlusconi mediante le società di cui è maggiore azionista è infatti
Concessionario delle tv ora ricordate, eppure … … quella legge è stata da 20 anni ignorata.
L’applicazione della legge 461/1957 è affidata in
entrambi i rami del Parlamento alla rispettiva “Giunta per le elezioni”, che
delibera a maggioranza. Anziché applicarla, la legge l’ha violata nel 1994
la maggioranza Berlusconi-Bossi-Fini-Casini, ed era un’indecenza prevedibile.
Ma l’ha poi violata per due legislature anche la maggioranza dei Prodi,
D’Alema, Bertinotti e altri Veltroni, immemore della protesta già avanzata da
un comitato promosso da Vittorio Cimiotta (“Giustizia e Libertà”) e formato da
Alessandro Galante Garrone, Paolo Sylos Labini, Ettore Gallo, Vito Laterza,
Alessandro Pizzorusso, Aldo Visalberghi, Antonio Giolitti.
Ogni cosa ha il suo prezzo: D’Alema, Veltroni etc.
etc. hanno pagato per il loro passato di inagibilità in una democrazia occidentale regalandoci il ventennio berlusconiano.
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