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martedì 12 febbraio 2013

Germania: i politici che sbagliano non esitano a ritirarsi. In Italia i politicanti-politicanti si dichiarano perseguitati dalla Magistratura

di Nicola Graffagnini
Annette  Schavan, Ministro dell’Istruzione della Ricerca  Scientifica, ha rimesso il mandato nelle mani della Cancelliera Merkel. L’accusa: plagio  riscontrata  nella sua Tesi di Dottorato di Ricerca .
Quando leggiamo  queste notizie  sui nostri quotidiani, magari relegate in un angolino degli esteri di minor rilevanza, non possiamo  fare a meno  di riflettere   che  l’etica   è una cosa seria  in  Europa  e in Germania  ancor di più,  di certo  i paesi  protestanti  del Nord  finora hanno dimostrato una maggiore  attenzione all’etica  pubblica,  ove l’ essere e  l’apparire  viene  coniugato alla stessa maniera.

Ma  di che cosa  si è trattato, qual è il reato  che ha  costretto alle dimissioni  il Ministro dell’Istruzione e quindi dell’Università e della Ricerca  ?
Appena Martedì scorso, l’Università di Dusseldorf aveva revocato il Dottorato di Ricerca,  là conseguito  della Ministra Annette Schavan, stretta collaboratrice  della Merkel  che ne ha accettate le dimissioni .
L’accusa della commissione inquirente dell’Ateneo è grave: plagio sistematico, scopiazzature in quantità industriali, riscontrate nella tesi intitolata per ironia della sorte:  Persona e Coscienza.
E’ la seconda volta che la Merkel perde un ministro  a causa di un plagio: due anni  fa era toccato al Barone Karl  Theodor zu Guttenberg, allora tra i politici  più popolari del paese e forse lontano parente dello scopritore   dei caratteri tipografici. Non si conosce ancora la motivazione con cui le due Università  hanno  nominato le Commissioni inquirenti,   per analogia  l’associazione di idee  va subito  alle cose di casa nostra  e  il riferimento non può che andare  all’Università più vicina  a noi, quella di Palermo  ove l’anno scorso era scoppiato  un caso, a Giurisprudenza,  relativo ad esami  clonati e mai dati, in fretta e furia  chiuso  dal Rettore, perché vi risultava implicato il fratello  di un Segretario di  un grande Partito  nazionale   al governo.
A memoria  d’uomo, in Italia,   non risulta  ad esempio  che un Concorso   per Dottorato di Ricerca  sia stato mai  messo sotto accusa,  anche quando il  risultato , non  solo era  apparso  poco chiaro  ma  era stato  indovinato ancor prima  della  fine di tutte le prove e depositato  in vari studi notarili  .  .
Un quotidiano nazionale  si cimentò  l’anno scorso  in  una analisi dei cognomi  dei  professori ordinari  ed associati  delle  maggiori  università italiane, trovando  casi  moltiplicati   alcune volte  per due  e si può continuare  così,   citando i casi  di Concorsi  per incarichi direttivi  nella Scuola, impugnati  da collettivi di Docenti  che hanno dimostrato prove alle mani, casi di corruzione evidenti,     coperti in ultima istanza dal Consiglio di Stato,  per continuare si possono citare  i Concorsi  riservati  per Notai  o i   Concorsi  per l’iscrizione all’Albo degli Avvocati, chi si ricorda  il caso di un recente Ministro dell’Istruzione e dell’Università  che si è dovuta recare a Catanzaro  per superarlo. L’esito  sommato  in decenni del malcostume del tutto italico, disceso a pioggia  dall’Università in poi,  è stato nel passato remoto ma anche recente, la fuga  collettiva  dei nostri migliori cervelli, magari laureati con lode ed ignorati nei Concorsi nazionali  e  diventati  in pochi anni   Professori  a  contratto nelle maggiori Università  Americane o Inglesi,  che in fatto di  esami e di competenze  non sono inferiori a nessuno.

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