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giovedì 17 aprile 2025

Una parola, tante ripercussioni

 Le terre rare 
quelle che cerca Trump
Le terre rare sono un gruppo di elementi
chimici dalle particolari proprietà,
fondamentali nel mondo dell’elettronica
e delle batterie.
I cinesi detengono un quasi monopolio.






In queste ultime settimane abbiamo ascoltato dai media, con frequenza continua, discussioni sulle terre rare. Per cogliere il significato di questa espressione che, al primo ascolto, ci suona strana abbiamo colto la spiegazione di Federico Rampini, editorialista del Corriere della Sera e commentatore su più media.

«La Cina non ha un monopolio naturale di queste risorse, non ne ha una sovrabbondanza nel proprio territorio. Però ne è la più grande trasformatrice mondiale. E questo perché lo abbiamo voluto noi. Le cosiddette terre rare o minerali strategici si trovano un po' dappertutto nel pianeta, ce ne sono perfino in Europa. Ma non vogliamo scavare nel sottosuolo. [...] Facciamo estrarre questi minerali rari e terre rare in paesi spesso del terzo mondo, in Africa, in America Latina, con tecnologie estrattive molto ma molto più inquinanti di quelle che utilizzeremmo noi a casa nostra, quindi con un danno per il pianeta. Questa attività abbiamo deciso di non farla noi, la facciamo fare alla Cina. Ecco dove nasce il monopolio o quantomeno la posizione dominante a livello mondiale della Cina che non ha una particolare sovrabbondanza di terre rare e minerali strategici sul suo territorio, però è diventata la trasformatrice mondiale di queste risorse scarse e quindi alla fine sì le controlla lei».

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