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mercoledì 30 aprile 2025

Servizio Sanitario Nazionale

 Si immagina una modifica della

Medicina di Base

Il Medico di Famiglia, oggi, è il medico 
specializzato in Medicina Generale,
ed è il primo importantissimo 
anello
di congiunzione tra cittadino e
Servizio Sanitario Nazionale.
 



Da almeno tre mesi si parla di una prossima Riforma della Sanità: i nuovi (prossimi?) medici di famiglia saranno inquadrati come dipendenti del Servizio sanitario nazionale.  Da anni la Fimmg, il principale sindacato dei medici di famiglia, blocca ogni tentativo di cambiamento invitando i cittadini a fare muro. 

 L’assetto attuale prevede che si deve garantire la presenza di un medico di famiglia ogni giorno dalle 8 alle 20,oo.  Il decreto Balduzzi (n. 158 qui art. 1 b. bis) ha introdotto le Aggregazioni funzionali territoriali (Aft): gruppi di dottori che lavorino in squadra per assistere fino a un massimo di 30.000 abitanti, secondo modelli definiti dalle Regioni. Si vorrebbe, in pratica, che se il proprio medico di fiducia non è disponibile, il paziente può rivolgersi a un altro collega del gruppo che potrà’ avere accesso alla cartella clinica. 

  L’obiettivo è  quello di alleggerire i Pronto soccorso, dove ancora oggi un accesso su tre di codici bianchi e verdi è considerato inappropriato proprio perché evitabile consultando il proprio medico. 

Per capire, in altre parole, dove si vuole arrivare:

- I medici di famiglia sono dei liberi professionisti convenzionati con il Servizio sanitario nazionale ed invece per rendere operativo il sistema delle Aggregazioni funzionali territoriali è necessario modificare gli Accordi collettivi nazionali (Acn). 


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