Il Conclave per eleggere il nuovo Pontefice potrebbe iniziare, stando a quanto lasciano intendere i media, tra il 5 e il 10 maggio. Su 138 cardinali elettori, 110 sono stati nominati da Papa Francesco.
Riti e regole:
2) La messa: La mattina il decano Giovanni Re celebrera’ la messa «pro eligendo Papа», aperta a tutti i fedeli.
3) La processione . Nel pomeriggio i cardinali elettori si recheranno in processione alla Sistina, invocando l'assistenza dello Spirito Santo col canto del Veni Creator.
4) L’Extra omnes . Alla fine del giuramento il Maestro delle celebrazioni liturgiche proclama l'extra omnes, «fuori tutti»: nella Sistina restano solo gli elettori. È possibile che i porporati decidano di tenere subito uno scrutinio.
5) La preghiera . Ogni giorno i cardinali celebreranno la messa e poi si trasferiranno nella Sistina, dove alle 9 reciteranno le Lodi.
6) Il voto. I cardinali voteranno due volte il mattino (subito dopo le Lodi), due il pomeriggio (alle 16). Entrano in Conclave per il voto solo i cardinali che hanno meno di 80 anni, mentre qualsiasi maschio battezzato celibe, secondo il diritto canonico, cioè che non sia sposato, può essere eletto Papa.
7) I Vespri. Ogni giorno, dopo la seconda votazione del pomeriggio, gli elettori reciteranno i Vespri.
8) Le fumate . Ogni due scrutini le schede e gli eventuali appunti degli elettori vengono bruciati in una stufa all'interno della Sistina. Il fumo esce da un comignolo collocato sul tetto: una «fumata» potrebbe avvenire intorno alle 12, una alle 19. Se la prima votazione dovesse avere esito positivo, rendendo inutile il secondo scrutinio, l'orario sarebbe però anticipato.
9) Le campane. A elezione avvenuta, dal comignolo uscirà la fumata bianca e nello stesso momento le sei campane di San Pietro suoneranno a festa. I rintocchi a festa hanno sempre scandito l'arrivo del nuovo Papa.
10) La «stanza delle lacrime» . Nella sagrestia della Sistina viene preparata una stanza con gli abiti per il nuovo Pontefice. Una volta eletto, il Papa raggiunge, da una piccola porta sulla parete absidale della Sistina, la «stanza delle lacrime», chiamata così perché è il luogo dove il prescelto sfoga l'emozione fino a quel momento trattenuta.
11) La procedura sul turno di votazioni - L’ultimo cardinale diacono sorteggia tre Scrutatori, tre Revisori e tre Infirmatari (per raccogliere le schede nell’eventualità di elettori malati e costretti a restare nella propria stanza) - I Cerimonieri consegnano almeno due o tre schede bianche a ogni elettore, poi abbandonano la Sistina - Ogni cardinale compila in segreto la scheda, scrivendo «chiaramente, con grafia quanto più possibile non riconoscibile, il nome di chi elegge» - Piega a metà la scheda e tenendola sollevata e ben visibile si reca all’altare, vicino al quale stanno gli scrutatori - Il cardinale giura «Chiamo a testimone Cristo Signore, il quale mi giudicherà, che il mio voto è dato a colui che, secondo Dio, ritengo debba essere eletto». Depone la scheda su un piatto e la fa scivolare dentro un calice, usato come urna. Si inchina davanti all’altare e torna al suo posto - A fine votazione il primo scrutatore agita più volte l’urna per mescolare le schede e il terzo scrutatore trasferisce le schede, a una a una, dentro un altro calice. Se il numero di schede corrisponde al totale degli elettori si procede allo scrutinio - Gli scrutatori si siedono a un tavolo posto davanti all’altare. l primo scrutatore apre una scheda alla volta e legge il nome; il secondo ripete la procedura. Il terzo scrutatore annota il nome e lo legge a voce alta, poi fora le schede con un ago in corrispondenza della parola «Eligo» e le lega tutte insieme con un filo - I tre Revisori ricontrollano schede, annotazioni e somme. Il Camerlengo raccoglie gli appunti e redige un verbale con il risultato. Tutte le carte vengono bruciate nella stufa, con un additivo chimico per cambiare il colore della «fumata»

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