La festa si propone di ricordare che, a Milano, il 25 aprile 1945 il CLNAI -Comitato di liberazione nazionale Alta Italia-, assunti su delega del governo di Roma presieduto da Ivanoe Bonomi i pieni «poteri civili e militari» (esercitati dai Cln regionali e provinciali), presenti
il socialista Sandro Pertini,
l’azionista Leo Valiani,
il comunista Emilio Sereni,
il liberale Giustino Arpesani
il democristiano Achille Marazza,
impartì l’ordine d’insurrezione generale. Un ordine al quale seguì lo sciopero generale e che determinò la spallata decisiva al nazifascismo da parte delle brigate partigiane, coordinate dal Corpo volontari della libertà.
Chi non si riconosce nell’antifascismo è libero di farlo, ma è segno che non si riconosce nelle radici della democrazia conquistata con enormi sacrifici dai partigiani, con il determinante contributo degli Alleati e di tutti coloro che, anche senza le armi (come gli internati militari italiani e gli esiliati politici), lottarono contro il totalitarismo razzista di Benito Mussolini e Adolf Hitler.


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