Papa Francesco è morto oggi, lunedì 21 aprile. Il Pontefice si trovava a Roma, a Casa Santa Marta, dove era stato trasferito dopo il ricovero al Gemelli. A dare la notizia il cardinale Farrell: «Alle 7.35 il Vescovo di Roma è tornato alla casa del Padre».

Chi è stato ? Prima di diventare Papa era stato prete «callejero», di strada, figlio di emigrati piemontesi - il papà Mario ragioniere, era stato impiegato nelle ferrovie, la madre Regina Sivori casalinga impegnata a tirar su cinque figli nel quartiere di italiani di Buenos Aires.
Il diploma da perito chimico e poi la vocazione, il seminario, e a ventun anni il noviziato della Compagnia di Gesù a Cordoba, a settecento chilometri da Buenos Aires, dove si reca accompagnato in bus dai genitori: anni difficili, perché dai gesuiti studiano molti figli di famiglie bene, ricche, e lui ne ricaverà un senso di solitudine e forse di risentimento per quella mentalità elitaria che definirà la «psicologia da principi».
Nelle riunioni dei cardinali prima del conclave, il 9 marzo 2013, l’intervento del gesuita argentino già contiene il programma del pontificato: «La Chiesa è chiamata a uscire da se stessa e ad andare verso le periferie, non solo geografiche ma anche esistenziali», dice.
La sua idea era di Chiesa aperta: «A volte penso che Gesù bussi da dentro, perché lo lasciamo uscire». Accetta l’elezione come un «peccatore » che confida «nella misericordia» di Dio, e lascia tutti senza fiato quando dice: mi chiamerò Francesco. Mai nessun pontefice aveva scelto il nome del santo di Assisi.
Racconterà : «Quella parola (..i poveri) è entrata qui: i poveri, i poveri... Ho pensato subito a Francesco d’Assisi. Poi ho pensato alle guerre, e Francesco è l’uomo della pace. E così, è venuto il nome, nel mio cuore… Ah, come vorrei una Chiesa povera e per i poveri!».
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