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mercoledì 1 maggio 2024

1950: Rivolte contadine e ritorno del fenomeno del brigantaggio

Salvatore Giuliano (1)

 Quello delle rivolte contadine nell'Italia post-seconda guerra mondiale è stato un fenomeno relativamente frequente, nè esclusivo della storia dell'Isola..

  I libri di Storia evocano:

Il banditismo-fenomeno criminale.

Imperversò in Sicilia, nel primo
 dopoguerra  e in seguito allo sbarco alleato
nel luglio 1943.


Perse ruolo negli anni '50, con la morte del
bandito  Salvatore Giuliano.





1) A Bronte, un centro ad occidente dell'Etna, i contadini nel 1948 occuparono parte della tenuta che nel 1799 i Borboni avevano donato a Horario Nelson e passata poi, via via di mano in mano, ad altre mani latifondiste. I libri scolastici di Storia, per quelle stesse tenute, ricordano che nel 1860  accaddero tragici eventi che  vengono sintetizzati nell'avvenuta fucilazione di tutti i capi contadini per ordine di Nino Bixio, il luogotenente di Giuseppe Garibaldi.

  Molto meno sono evocati i seguenti altri episodi del secondo conflitto mondiale:

2) A Melissa, località nei pressi di Crotone, nel 1949 un gruppo di contadini occupò un fondo denominato Fragalà, in gran parte assegnato sin dal periodo napoleonico al Comune. La mattina del 29 Ottobre, la polizia provò a farli sgombrare: tre contadini rimasero uccisi.

3) A Montescaglioso, in Basilicata, nel dicembre 1949 circa 20mila contadini occuparono feudi per circa 15mila ettari nella zona prossima a Matera. A metà dicembre la polizia irruppe nel paese e sparò sulla folla radunata nella piazza uccidendo una persona.

4) In Abruzzo, a Fucino nel febbraio 1950 i braccianti marciarono sui feudi dei Torlonia e scavarono dei canali di irrigazione. Alla fine di Aprile nella medesima zona, nel paese di Torlonia,  le guardie private dei Torlonia ricorsero alle armi e spararono sulla folla: due persone rimasero uccise.

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 Proveremo a evocare in poche pagine dei prossimi giorni, quanto accaduto nell'Italia post seconda guerra mondiale con il drammatico ritorno del fenomeno del brigantaggio, che coinvolse le campagne siciliane avendo come protagonista il bandito Salvatore Giuliano.

  Il tempo anteriore e successivo all'anno 1950 fu quello della ricostruzione economica dal dopoguerra. L'Italia da sempre paese agricolo aspirava a divenire una realtà industriale. Effettivamente quel disegno politico-economico riuscì a procurare benessere alle regioni settentrionali. Di contro accadde che il Meridione e soprattutto la Sicilia fu tagliata fuori da quell'ambizioso disegno di sviluppo socio-economico. Ciò avvenne nonostante incenti risorse furono assegnate alla disastrata ed arretrata economia del Sud mediante quell'istituzione denominata Cassa per il Mezzogiorno. 

 Proprio in quel dopo-guerra, ricomparve nell'Isola l'antico fenomeno risalente al sorgere (inizi del 1800) del latifondismo, ossia del banditismo.

 La vicenda di cui sarà protagonista di primo piano Salvatore Giuliano non fa altro che mettere in luce il quadro culturale e quello socio-economico di massimo degrado dell'Isola. In Sicilia con la fine della seconda guerra mondiale ci furono forze politiche che puntarono, ancora,  sull'antica carta di valori clientelari e peggio ancora mafiosi.

(Segue)

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