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giovedì 16 maggio 2024

Lo spopolamento demografico

 Il mondo del XXI secolo

La demografia nei decenni più recenti ha avuto cambiamenti significati essendosi consolidata la tendenza,  nei Paesi occidentali, verso un invecchiamento della popolazione e una decisa riduzione della natalità. Queste due circostanze inevitabilmente hanno condotto alla diminuzione della popolazione; ciò capita senza contare il fenomeno migratorio che dall’unità d’Italia segna quasi senza soste il meridione d’Italia.

Andamento demografico italiano
La popolazione residente è in decrescita: da 59
milioni al 1° gennaio 2022 a 58,1 mln nel 2030,
a 54,4 mln nel 2050 fino a 45,8 mln nel 2080




L’evoluzione demografica è fenomeno particolarmente importante che dovrebbe interessare i politici, ed i particolare gli amministratori, perché propone sfide in più ambiti economici, quanto politici, sociali, medico-sanitari.

Dati diffusi dalla Commissione Europea ci dicono che permanendo l’attuale dinamica sulla a) fertilità, b) speranza di vita, c) fenomeno immigratorio, in un futuro nient’affatto lontano la struttura della popolazione occidentale europea cambierà considerevolmente. Sfogliando alcune pagine dei documenti demografici sul nostro Paese leggiamo che nel 2060 ci sarà prevalenza di popolazione “molto invecchiata”, la popolazione Europa sarà leggermente accresciuta rispetto al livello attuale e l’aspettativa di vita, all’interno dell’Unione Europea aumenterà rispetto ad oggi di 7 anni, raggiungendo la soglia media di 84,8 anni. Si ipotizza che le donne, mediamente, arriveranno all’età di 89,1 anni, mentre gli uomini (mediamente) raggiungeranno gli 84,8 anni.

L’accresciuta popolazione anziana richiede livelli maggiori di servizi sanitari, di cure e di assistenza nella vita quotidiana, il tutto a fronte di una popolazione in condizione di lavorare molto più ristretta.

(Segue)

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