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mercoledì 22 maggio 2024

Piccole curiosità

 Perché l’Ina Casa?

 Da ragazzino ho sempre saputo che uno degli edifici situato poco sopra la “piazzetta del Ponte” di Contessa Entellina, oggi dedicata al dott. Giuseppe Amico, e’ denominato INA-Casa. Mi sono sempre chiesto la ragione e l’origine di quell’indicazione.

E’ bastato parlare con un anzianotto amico che mi ha inondato di informazioni e di dati risalenti agli anni cinquanta del Novecento. L’amico negli anni giovanili era, politicamente, un democristiano e mi ha subito informato che l’Ina-casa in realtà rappresenta il “piano Fanfani”, ossia il più grande piano di edilizia pubblica in Italia dopo la fine della seconda guerra mondiale. Venne ideato nel 1947 dall’allora Ministro del Lavoro, democristiano, Amintore Fanfani (1908-1999) e si prospettò, attraverso un massiccio investimento di welfare state, diretto in prima istanza, ad affrontare il problema abitativo, drammaticamente peggiorato dopo le distruzioni della seconda guerra mondiale, e, in seconda battuta ad assorbire una quota della vasta massa dei disoccupati del settore edilizio.

 Per perseguire quelle finalità venne creato un ente ad hoc, l’Ina Casa che garantisse efficienza e tempi brevi nella realizzazione dei complessi abitativi. Il piano fu avviato nel 1949 e fino al 1963, anno in cui cessò ogni attività, gli alloggi realizzati sul territorio nazionale furono 355.00o; quelli realizzati a Contessa Entellina, nella palazzina che sorge lungo la via Libertà, la strada che dalla piazza Giuseppe Amico conduce all’antico campo sportivo, furono e sono ancora oggi sei.

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