Non c’è telegiornale che non apra con notizie sulla guerra in Ucraina e con quell’altra in Palestina. Veniamo aggiornati sul numero delle vittime che giornalmente salgono e che in gran parte non attengono a combattenti ma a civili, a persone che vorrebbero vivere di lavoro, di amicizia, di sapere, di poesia e solidarietà nei confronti altrui ed invece perdono la vita sotto i bombardamenti.
La sensazione è che a certi livelli della politica, dell’economia e, per dirla in breve, di chi ha ruoli determinanti per le sorti dei popoli regni il massimo dell’egoismo: razziale, nazionale, sociale e probabilmente pure individuale. E’ come se certe figure, certi aggregati, vivessero per sè e per sé stesse e con l’intento di voler negare al futuro quanto già oggi potrebbe pure essere godibile.
Un amico sulle vicende terribili che arrivano dall’Ucraina e dalla Palestina mi ha raccontato, o meglio spiegato in cosa sono imbrigliati i politici responsabili di quelle stragi, di quelle contrapposizioni.
Egli li ha descritti in preda ad una sorta di “complesso di Clodoveo”: al re dei Franchi, San Remigio disse: “Brucia ciò che tu hai adorato, adora ciò che hai bruciato”. Come dire l’Occidente tende a sbarazzarsi di tutto ciò che non appartiene al nostro presente, tende a dimenticarsi dell’altro, vorrebbe farsi carico solo di sé, vivere nel proprio benessere. La stessa impressionante riduzione nelle nascite in tutto l’Occidente significa non volersi più spendere per gli altri, chiudersi in un egoismo fine a se stesso.
Prosegue l’amico: L’Occidente è al punto che riconosce amico solamente chi gli interessa, al di fuori di questo ambito non mostra solamente indifferenza ma paura, sospetto e ostilità.
Non sappiamo dire se il “complesso di Clodoveo” abbia fondamento o meno, sappiamo però’ che i morti palestinesi, gente che non va identificata, in blocco con Hamas, sono ormai 40mila, lo asseriscono i tg di ieri.
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