Situazioni surreali
All’INPS, almeno fino ad un anno fa i dirigenti dell’Ente erano fra i più ben pagati dell’intero e vasto mondo della Pubblica Amministrazione. Ci sarebbe da presumere che quell’Ente dovrebbe funzionate come un “orologio svizzero” con tanti cervelli ben sodisfatti nelle attese economiche.
Sergio Rizzo, in un suo fortunato libro “Il Titanic delle pensioni” riferisce di un caso, che pare non sia l’unico. Il nome viene presentato in sigla.
Ma la ricostruzione dei fatti non spiega come sia stato possibile che per dodici anni nessuno si sia posto il problema di un dipendente statale che figura contemporaneamente in servizio e in pensione. La questione avrebbe potuto sollevarla la protagonista. Mettetevi però nei suoi panni: quanti l’avrebbero fatto, pur sapendo che la cosa non sarebbe rimasta priva di conseguenze?
Nella fattispecie il caso non riguarda l’insegnante Franca Maria Lucentini deceduta all’inizio del 2019. Bensì i suoi eredi, ai quali la Ragioneria generale dello Stato chiede i soldi indietro. Anche se dovrebbe farseli dare da qualcun altro, e non soltanto, come hanno sentenziato il 14 Novembre 1922 i magistrati della sezione d’appello della Corte dei conti, dalle presunte responsabili del pasticcio alla scuola di Belpasso. Una di loro l’ha detto chiaramente ai giudici, che non hanno potuto non condividere le sue rimostranze sulla “incomprensibile mancanza di controlli protrattasi per ben dodici anni, durante i quali gli enti pagatori della pensione e dello stipendio non hanno riscontrato la macrostorica irregolarità “. Sembra impossibile che nessuno abbia notato non soltanto l’anomalia di pensionato che continua a ricevere lo stipendio, ma pure l’assurdità che lo Stato paghi uno stipendio ad una signora fino a 78 anni. Ben oltre la massima età pensionabile di chiunque.
Per questa serie di inconcepibili negligenze non ci sono colpevoli.
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