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martedì 1 agosto 2023

Sicilia Feudale

 Dalla molto nota “La Storia dei Feudi e dei Titoli nobiliari di Sicilia” riportiamo a modo di stimolo per gli appassionati delle vicende storiche siciliane, perché scoprano o trovino comunque impegno a scoprire filoni della vicenda sociale ed umana della nostra Isola che meritano di essere approfonditi e divulgati, un iniziale elenco degli oltre cento baroni dell’Isola del periodo in cui (1812) ormai, il feudalesimo si avviava ad essere, se non di fatto almeno sulla carta, archiviato. 

Col prossimo autunno ci proponiamo di meglio leggere e capire come funzionava il sistema feudale sui territori dei Cardona, dei Gioeni, e dei Colonna, ossia sul territorio dell’attuale Contessa Entellina. Teniamo presente che ancora alla fine del Settecento, quando la popolazione dell'Isola aveva superato il milione e mezzo di abitanti, le città censite erano 348, le demaniali erano appena 44, quelle ecclesiastiche 26 e quelle baronali ben 278. 
 Fino all'abolizione del feudalesimo, nel XIX secolo, il termine feudatario (detto anche semplicemente "signore" nel Settentrione dell'Italia e "barone" in Sicilia) indicava genericamente il governatore (con effetti sia di diritto pubblico che di diritto privato) di un feudo.
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1)  Principe di Butera - Illustre D. Ercole Michele Branciforti,

2) Principe di Castelvetrano. . . . 

3) Principe di Paternò - Illustre D. Giovanni Luigi Moncada

4) Principe di Castelbuono - Illustre D. Luigi Ruggero Ventimiglia

5) Principe di Trabia - Illustre D. Giuseppe Lanza e Branciforti

6) Principe di Castiglione -

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