Ruolo dell’uomo nel
corso dei millenni (2)
Storici ed economisti sostengono che fino a 10mila anni a.C. l’uomo viveva semplicemente raccogliendo cereali selvatici e verosimilmente cominciava a utilizzare le sementi, quasi a voler semplicemente aiutare la natura. Quella iniziale fase dell’umanità che comincia ad “apprendere” non deve essere stata troppo lunga per consolidarsi sul piano psichico e tecnico per poi far nascere l’agricoltura. Sicuramente pero' non tutto fu facile ne’ fu rapido. Dalla autosemina di cereali selvatici, alla mietitura delle spighe prima che maturassero e poi allo sviluppo della consapevolezza che dovesse arrivarsi alla maturazione e -grazie a questi passaggi- poi a costituire scorte per il corso dell’anno ne dovettero passare di secoli a centinaia e persino a migliaia.
Gli archeologi-botanici chiamano questo lunghissimo periodo “agricoltura pre-domestica”. Anche l’addomesticamento degli animali è avvenuto attraverso una lunga, o lunghissima, serie di progressi graduali. L’acquisizione che via via veniva sviluppandosi in un’area non godeva che lentissimamente della diffusione in zone diverse. Le popolazioni “iniziate” ovviamente godevano del privilegio nel venire a contatto con altre “tradizionali” e facevano pesare a loro beneficio le avvenute acquisizioni negli “scambi” e persino iniziando le “colonizzazioni” che tuttavia si presentano come primi fenomeni di “acculturazione”. Il tutto e’ comunque avvenuto in un lasso di tempo lunghissimo, misurabile in millenni.
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