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lunedì 7 agosto 2023

Linguaggio fiscale. E’ tempo per rendere la dichiarazione dei redditi

 L’Italia è, storicamente,  il paese 

dei condoni fiscali

L’uso delle parole, di ogni parola,   non è mai neutro. Molte parole sono figlie della fabbrica continuamente al lavoro che è ogni lingua. Lo dimostra l’arbereshe usato a Contessa che sicuramente ha poco a che fare col linguaggio che cinquecento anni fa usavano i primi arrivati dai Balcani. La lettura di un articolo di giornale ci ha fatto ri-elaborare quanto di seguito.

Volendo restare al linguaggio italiano in materia fiscale, dal momento che è’ ancora tempo di “dichiarazione dei redditi”, la parola “condono” ha un’origine semplice. Deriva  da «condonare»: composto da «con-» e «donare» e sta a significare: «concedere un dono», fare un regalo. Più precisamente:  liberare dall’obbligo di scontare una pena, di pagare una sanzione, di restituire un debito. In breve: ridurre una pena. 

Più’ che nel settore fiscale, “condono” e’ termine usato frequentemente nel mondo giudiziario penale. L’articolo 174 del Codice Penale suona in questi termini: «L’indulto o la grazia condona, in tutto o in parte, la pena inflitta, o la commuta in un’altra specie di pena stabilita dalla legge. Non estingue le pene accessorie, salvo che il decreto disponga diversamente, e neppure gli altri effetti penali della condanna». 

Se la grazia è decisa dal Presidente della Repubblica e riguarda un singolo individuo, l’indulto è un atto che riguarda tutti i condannati, atto di clemenza adottato dal Parlamento con una maggioranza di due terzi. 

“Condono” lo ritroviamo ancora in problematiche di debiti, soprattutto nella politica fiscale di quasi tutti i governi post-guerra.

 “Condono”, comunque, è quasi sempre associato alle tasse, nella forma di provvedimento approvato dal Parlamento che consente ai contribuenti che hanno un debito col Fisco di sanare la propria posizione pagando una cifra che viene stabilita. Dovrebbe essere  un provvedimento straordinario, ma in Italia viene adottato quasi da ogni nuova formazione politica che si insedia. Esiste il condono «tombale»: vorrebbe indicare quella forma di concessione di sanare completamente la posizione tributaria, cioe’ regolarizzare in modo definitivo il rapporto con il fisco. 

 Pare che esista un precedente imperiale. Il 9 agosto dell’anno 117, Adriano venne nominato imperatore alla morte di Traiano. Per ingraziarsi i sudditi condonò totalmente tutti i debiti per tasse non pagate. Condonò per l’Italia e in parte per le Province la tassa d’omaggio al nuovo imperatore (detta «aureum coronarium»). Per gli storici si tratta del più grande condono della storia. 

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