Ogni Paese, grande (come gli Stati Uniti) o piccolo (come l'Albania) va orgoglioso delle ricchezze naturali e culturali che possiede, dei capolavori riconosciuti da tutto il mondo che costituiscono un'eredità del passato per le generazioni che verranno.
Dal 1972 la Convenzione Internazionale sulla Protezione del Patrimonio Mondiale -Culturale e Naturale- punta a conservare il vasto patrimonio esistente in ogni parte del pianeta. Si tratta di centinaia e centinaia di siti entrati nell'elenco del Patrimonio Mondiale. ... E l'elenco cresce di anno in anno inserendo nuovi luoghi che corrispondono ai criteri stabiliti da intese al livello mondiale.
Augurandoci che nuove e fruttuose ricerche (che ovviamente vanno richieste attraverso i canali politici) nell'area su cui insiste Contessa Entellina (rif. ovvio ad Entella, ma non solo) possa dare un futuro anche al nostro territorio, oggi carente di tutto (dalla viabilità ordinaria necessaria alla sopravvivenza alla speranza di vivibilità per le giovani generazioni), iniziamo un percorso di conoscenza per esplorare le forme di creatività e di spiritualità umana che hanno avuto aspetti di vita dominanti nel corso della Storia, come pure delle forme e dei contesti più interessanti e misteriosi del nostro pianeta che da sempre hanno attirato la curiosità umana.
IN ALBANIA
Nella parte più meridionale dell'Albania, non lontano dalla conosciutissima Saranda e non lontano dalla altrettanto conosciutissima isola di Corfù, insiste una delle più importanti aree archeologiche dell'Albania (Butrinto) ove sono parecchie testimonianze delle varie civiltà che hanno caratterizzato il Paese. Paese prossimo a quelle che sono state le tante civiltà elleniche.
A Butrinto si possono leggere (avendo un minimo di conoscenza storica) tracce culturali di lunghi secoli pregressi (dal VII secolo a.C. al XIV secolo dopo Cristo, quando il sito venne abbandonato con la dominazione ottomana).
Si possono infatti rilevare tracce della civiltà greca, romana, bizantina, veneziana e pure di quella ottomana.
La cittadella fu fondata dai Corinzi con mura e varie fortificazioni, fu quindi incorporata al regno dell'Epiro. Con la dominazione romana assunse rilievo perché venne a trovarsi lungo il tragitto da Durazzo al golfo di Ambracia.
Nell'era cristiana vi furono costruiti vari edifici di culto.
Dopo il saccheggio di Costantinopoli, nel 1204 ad opera dei Crociati occidentali, la costa meridionale dell'Albania passò al controllo di Venezia fino a quando nel 1266 non subentò Carlo d'Angiò che si proclamò per breve tempo re d'Albania, fino a quando non subentrarono nuovamente i bizantini.
Il periodo successivo vide lo spopolamento massiccio dell'area a causa delle guerre senza tregua tra serbi, angioini, bizantini e veneziani.
La popolazione iniziò la migrazione verso Sud (Tessaglia, Epiro, Grecia e ciò spiega il perchè delle successive migrazioni verso il Meridione d'Italia siano composte da albanesi provenienti dalla Grecia. E spiega il perchè il Nord della Grecia sia abitata ancora oggi da popolazioni che parlano l'albanese tosco, la parlata analoga a quella degli arbëreshe di Sicilia.
Le guerre continue ora ricordate non fecero altro che agevolare l'occupazione ottomana che a cominciare dal 1420 penetrò in quell'area e poi dopo la morte di Scanderbergh si perpetuò fino al 1912.
Tornando al patrimonio dell'umanità di Butrinto va ricordato che con i turchi l'intera area divenne paludosa e sostanzialmente abbandonata dalla vita umana. Questa situazione si perpetuò fino al 1797 quando col trattato di Campoformio vi arrivarono -per breve tempo- i francesi di Napoleone che in seguito a trattati politici di compensazione la trasferirono al pascià Alì.
Successivamente Butrinto fece parte integrante del Sultanato ottomano.
Nell'era cristiana vi furono costruiti vari edifici di culto.
Dopo il saccheggio di Costantinopoli, nel 1204 ad opera dei Crociati occidentali, la costa meridionale dell'Albania passò al controllo di Venezia fino a quando nel 1266 non subentò Carlo d'Angiò che si proclamò per breve tempo re d'Albania, fino a quando non subentrarono nuovamente i bizantini.
Il periodo successivo vide lo spopolamento massiccio dell'area a causa delle guerre senza tregua tra serbi, angioini, bizantini e veneziani.
La popolazione iniziò la migrazione verso Sud (Tessaglia, Epiro, Grecia e ciò spiega il perchè delle successive migrazioni verso il Meridione d'Italia siano composte da albanesi provenienti dalla Grecia. E spiega il perchè il Nord della Grecia sia abitata ancora oggi da popolazioni che parlano l'albanese tosco, la parlata analoga a quella degli arbëreshe di Sicilia.
Le guerre continue ora ricordate non fecero altro che agevolare l'occupazione ottomana che a cominciare dal 1420 penetrò in quell'area e poi dopo la morte di Scanderbergh si perpetuò fino al 1912.
Tornando al patrimonio dell'umanità di Butrinto va ricordato che con i turchi l'intera area divenne paludosa e sostanzialmente abbandonata dalla vita umana. Questa situazione si perpetuò fino al 1797 quando col trattato di Campoformio vi arrivarono -per breve tempo- i francesi di Napoleone che in seguito a trattati politici di compensazione la trasferirono al pascià Alì.
Successivamente Butrinto fece parte integrante del Sultanato ottomano.
L'importanza storico-culturale
Testimonianze e compenetrazione/sovrapposizione
di varie civiltà
L'area archeologica conserva le rovine di tutte le civiltà che sul territorio si avvicendarono (dall'epoca della fondazione fino al Medioevo): acropoli, teatro, terme con battistero paleocristiano.
La città conserva la cinta muraria -che si sviluppa parallellamente ad un canale- ed evidenzia sia una torre di origine romana che un'altra di costruzione veneziana. Sono visitabili le rovine di alcune case private romane e un tempio dedicato ad Esculapio.
La città conserva la cinta muraria -che si sviluppa parallellamente ad un canale- ed evidenzia sia una torre di origine romana che un'altra di costruzione veneziana. Sono visitabili le rovine di alcune case private romane e un tempio dedicato ad Esculapio.
Le terme romane risalgono al IV secolo a.C., al loro interno in epoca cristiana fu realizzato un battistero con pavimentazione a mosaico. Si tratta del monumento paleocristiano più rilevante di tutta l'Albania.
Nella zona sorge -in perfette condizioni di stabilità- un castello di epoca veneziana.
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