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giovedì 21 novembre 2019

21 Novembre

Il 21 Novembre 1943 nella zona di Pietransieri, in provincia dell'Aquila, i soldati tedeschi prelevano centoventinove persone (ragazzi, adulti e vecchi) e li uccidono nel bosco di Limmari. Trentaquattro di essi hanno meno di dieci anni. Solamente una bambina di sei anni, Virginia, protetta dal corpo della madre resta viva sebbene raggiunta da sei proiettili.

Il pretesto è stato un sospetto, non dimostrato, di sostegno alle formazioni partigiane. 

La Resistenza
La Resistenza italiana ha caratteristiche specifiche rispetto a quanto avvenuto nel resto dell'Europa.
Nei paesi sconfitti militarmente e occupati dai nazifascisti (es. Francia, Belgio, Danimarca, Olanda, Norvegia, Grecia, Jugoslavia, Albania), la Resistenza rappresentò lo sviluppo principale delle operazioni dell'intero periodo bellico.
L'Italia è stata una delle potenze contro le quali si sviluppò la Resistenza delle popolazioni soggette all'Asse. Fino all'8 settembre 1943 il nostro paese rimase il principale alleato del Reich.
La Resistenza italiana si sviluppò a partire dall'estate 1943, dopo il crollo del fascismo e la stipula dell'armistizio con gli anglo-americani. 
Le forze politiche antifasciste (comunisti, socialisti, democristiani, azionisti, liberali, demolaburisti) diedero vita, già il 9 settembre 1943, al Comitato di Liberazione Nazionale (CLN), che fu la guida politica e militare della lotta di Liberazione.
I tedeschi, sin dall'8 settembre, occuparono gran parte del territorio nazionale e disarmano e catturano circa 800.000 soldati italiani, perlopiù lasciati senza ordini e direttive dal re Vittorio Emanuele III, dal governo del maresciallo Badoglio e dai vertici delle forze armate. 
Alcuni reparti organizzarono tentativi di Resistenza, che si conclusero però tragicamente. 
Col passare dei mesi le formazioni partigiane si organizzarono in brigate (le "Garibaldi", le "Giustizia e Libertà", le "Matteotti", le "Mazzini", le "Autonome", etc.) e nelle città operarono le SAP (Squadre di Azione Patriottica) e i GAP (Gruppi di Azione Patriottica), dediti a operazioni di reclutamento e propaganda, sabotaggio, guerriglia urbana.

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