Il 20 novembre 1962 il mondo intero tirò un sospiro di sollievo. Il presidente USA John F. Kennedy, a seguito dell'ordine impartito -da Mosca- dal segretario del PCUS Nikita Chrušcëv di rimuovere i missili sovietici da Cuba, dichiara la fine del blocco militare attorno all'isola caraibica.
Ebbe fine la cosiddetta "Crisi dei missili di Cuba" che aveva tenuto il mondo intero in ansia per il possibile confronto militare fra le due superpotenze mondiali. Per la prima volta da quando era iniziata la «Guerra Fredda» il mondo fu sull’orlo di un nuovo conflitto mondiale, che questa volta sarebbe diventata una guerra nucleare.
In ottobre vi era stata un’accelerazione nella posa di rampe e nella costruzione e attivazione di missili sovietici a Cuba. Kennedy dovette decidere una contromossa diplomatica. Riunì il gabinetto e decise di informare il paese della situazione e disse in televisione che il suo governo era a conoscenza di quello che stava avvenendo a Cuba e che se ci fosse stato un attacco diretto da parte dei cubani contro l’America la guerra si sarebbe estesa all’Unione Sovietica che riteneva direttamente responsabile di ciò che stava accadendo.
«Credevo fosse l’ultimo sabato che avrei mai visto», disse l’allora ministro della Difesa dell’amministrazione Kennedy, Robert Mc Namara.
Il 27 ottobre 1962 fu il giorno in cui la Crisi dei Missili di Cuba raggiunse l’apice e il mondo fu a un passo dalla guerra nucleare tra Stati Uniti e Unione Sovietica.
Quella vicinanza dei missili sovietici era una minaccia enorme per gli Stati Uniti. Kennedy si trovò dunque a dover decidere tra due soluzioni. Da un lato c’erano i militari che spingevano per un’invasione che poteva condurre alla guerra con l’Unione Sovietica, mentre dall'altro lato c’era chi preferiva trovare un’intesa e non rischiare niente.
La crisi dei missili di Cuba si concluse di fatto il 27 ottobre 1962 ed ebbe diverse interpretazioni. Sicuramente fu una vittoria di Kennedy che dimostrò la debolezza sovietica e l’intenzione a non volere arrivare ad una guerra atomica. I sovietici -cedendo- ne vennero fuori male e Kruscev non riuscì a raccogliere pienamente i vantaggi del compromesso che prevedeva l'immediata rimozione dei missili da Cuba.
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