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lunedì 18 novembre 2019

Diritti umani. C'è chi si scorda che viviamo nel terzo millennio

Sul presupposto che ogni essere umano ha il diriitto alla libertà e ad una degna vita umana seguiremo, per qualche tempo, un percorso di riflessione sui diritti umani.

I Diritti Umani sono stati enunciati 
dalla Convenzione di Ginevra nel 1949.

Ancora episodi della vita dei nostri giorni ci richiamano -seguendo i telegiornali o sfogliando i giornali- a riflettere su come la vita umana sia considerata ben poca cosa in paesi che pure pretendono e forse davvero sono "grandi potenze". 
Paesi (o meglio governi) influenti sul destino del pianeta come la Cina, l'Iran e tanti altri, in questi giorni si confrontano (usando la violenza delle armi) contro tanti loro cittadini che esigono, vogliono far sentire la loro voce. Cittadini che intendono far valere la libertà di espressione (parola, voto elettorale, dignità umana, diritto a non condividere le linee governative, ... in breve a dissentire) e che invece vengono affrontati con violenza e persino con l'uso delle armi.

Quello dei diritti umani è diventato comunque il linguaggi di comunicazione degli individui e delle culture nel nuovo regime del "pluralismo" che va sempre più ampliandosi nonostante il permanere di tanti regimii violenti. Secondo il prof. Viola dell'Università di Palermo ben pochi altri valori o "ideali" dei decenni passati possono godere  del consenso universale che oggi riscuotono i diritti. 
Oggi il primo diritto di ciascuno è costituito dalla rivendicazione della propria "identità", sia questa individuale o collettiva nei confronti di chi possiede una identità diversa. Che in quanto "diversa" deve meritare di eessere rispettata, si tratti di lingua, di religione, di idealità di vita differente da quella maggioritaria.

La politica di ogni giorno, sia quella spicciola più vicino a ciascuno di noi che quella più influente sulla popolazione comunitaria, mai nega il rispetto dell'identà "diversa" ma ... poi nella fase pratica si scopre che l'interpretazione si risolve nel negare l'essere dell'altro, la sua "diversità".

Allora ?
Il mondo di oggi, ad ogni dimensione, è chiamato a prendere atto di due nuove dimensioni o macro-fenomeni affermatesi nell'umanità recente: 
-la globalizzazione
-il multiculturalismo.
Avremo modo di doverci soffermare su di essi. Per noi arbëreshe non dovrebbe essere difficile comprendere di cosa sostanzialmentee si tratti, essendo da secoli sottoposti ai meccanismi di fagogginamento linguistico, religioso e culturale.

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