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mercoledì 27 novembre 2019

27 Novembre

Lo Stato imprenditore

Il 27 Novembre 1962 il Parlamento vara la nazionalizzazione dell'energia elettrica con la costituzione dell'Enel.

Con la nazionalizzazione dell’energia elettrica ha inizio in Italia l’esperienza politica del centrosinistra, l’incontro faticosamente raggiunto fra Democrazia cristiana e Partito socialista. 
Il provvedimento rappresenta il punto di partenza di una stagione politica riformatrice, che durerà oltre la fine del centro-sinistra della Prima Repubblica: scuola media statale (1962), legge urbanistica (1967), Università (1969), Regioni, Statuto dei lavoratori, Referendum e divorzio (1970), obiezione di coscienza (1972), finanziamento ai partiti (1974), nuovo diritto di famiglia (1975), tutela delle acque (1976), parità uomo-donna (1977), servizio sanitario nazionale (1978). Sono queste alcune delle riforme che hanno cambiato la vita degli italiani.

L'ente pubblico fu trasformato anni dopo in società per azioni e parzialmente privatizzato. Per dimensioni, capitalizzazione di borsa, presenza all’estero, Enel è “la più grande azienda elettrica d’Italia e la seconda utility quotata d’Europa per capacità installata”. Primato condiviso con altre due imprese pubbliche del dopoguerra: Finmeccanica, sorta nel 1948, ed Eni nel 1953.

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