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sabato 23 novembre 2019

Patrimoni dell'Umanità. In Sicilia non mancano solamente le strade, manca pure la capacità di valorizzare la Storia

Ogni Paese, grande (come gli Stati Uniti) o piccolo (come l'Albania), va orgoglioso delle ricchezze naturali e culturali che possiede, dei capolavori riconosciuti da tutto il mondo che costituiscono un'eredità del passato per le generazioni che verranno.
Con la stessa descrizione qui sopra riportata abbiamo introdotto il primo testo (Patrimonio Umanità n. 1) che presentava ai lettori i beni storico-culturali e patrimonio dell'Umanità dell'Albania. 

Come adesso non ricordare una delle più geniali creazioni dell'Umanità, Venezia, la città unica del mondo dove storia geologica e storia umana nel tempo si sono vicendevolmente influenzate ? 
Venezia, la città per cui noi italiani e non solamente noi, in questi giorni abbiamo sofferto.

I LIDI
A quanto spiegano i geologi il miracolo veneziano è dovuto alla circostanza che la costa nord-orientale italiana è piuttosto bassa/sabbiosa e ha una forte tendenza a sprofondare. In quell'area sfociano però più fiumi di ampia portata che recano sedimenti. Questi tendono a depositarsi nei punti in cui la corrente dei fiumi imbatta con le maree; è in questa circostanza che nel tempo si sono formate lunghe strisce di sabbia in parallelo alla costa. Queste costituiscono i Lidi.
Nello scorrere dei secoli fra i Lidi e la Costa si sono formate le "lagune di acque tranquille" entro cui i depositi sedimentari hanno create tante isole e isolotti. I lidi si sono, nel lungo tempo, saldati fra loro ed hanno chiuso la laguna.

E' nel V secolo dopo Cristo che su alcune isole venne fondata Venezia e da allora la Storia dell'uomo e quella geologica del territorio si sono vicendevolmente influenzate.
I residenti da un millennio e mezzo si sono sempre adoperati -con opere di ingegneria- per impedire che la laguna si prosciugasse ed hanno deviato i corsi dei fiumi Piave e Brenta. I veneziani si sono inoltre dati da fare, sempre nel corso dei secoli, perchè la striscia litorale venisse protetta dall'erosione marina.
Difendere la laguna significa far sopravvivere la città. I fondatori di essa non avrebbero mai immaginato che i politici del XXI secolo fossero tanto rapaci (corrotti) quanto incoscienti da dimenticare che Venezia è sempre vissuta fra conservazione ambientale e attenzione storica dell'uomo. I due elementi che nei nostri giorni non stanno considerando l'aumento del livello dei mari (connesso allo scioglimento di ghiacciai ai poli e nei monti del pianeta).

VENEZIA PATRIMONIO DELL'UMANITA'
Per molti Venezia è la città più bella del mondo; per tanti altri -purtroppo- è la città in via di estinzione a causa della cattiveria di noi uomini (dei politici, soprattutto). Sicuramente essa è la città unica, senza paragoni, nel mondo che è sempre vissuta in perfetta simbiosi col mare. L'intera Storia dei veneziani e la grande bellezza della città sono sempre convissute per secoli in un equilibrio naturale, ma delicato, in bilico tra attenzione e perfezione tecnica e dimenticanza e (oggi) corruzione dell'uomo.

UN POCO DI STORIA
I primi nuclei umani si rifuggiarono, nel V secolo sulla laguna per sfuggire all'invasione veneta di Attila. La città inizia però a scalare in importanza e poi in potenza con l'Esarcato bizantino con sede a Ravenna a cui competeva scegliere i "tribuni" da insediare alla sua guida.
Nell'VIII secolo la laguna già si reggeva sotto il governo dell'oligarchia locale che sceglieve un "dux", poi chiamato doge. Il doge -di volta in volta scelto- si recava a Costantinopoli a giurare fedeltà all'Imperatore romano d'Oriente.
Venezia e Costantinopoli nel tempo divennero sempre più "lontane" in connessione al lento declino dell'Impero Romano d'Oriente. A Venezia restò, ed è ancora oggi evidente a tutti,  il marchiò della romanità-bizantina (l'Arte). Ma di questo tratteremo in un prossimo intervento.

Venezia potè diventare ciò che divenne, una repubblica potente, grazie alle attività marinare/commerciali con i territori dell'Impero bizantino da cui, fra l'altro, attinse mode, costumi, stili artistici e modalità di governo.
L'invasione nel 1204 della città di Costantinopoli ad opera dei "crociati" occidentali consentì ai veneziani di annettersi alcuni (numerosi) porti dell'Impero sia nei Balcani che nel Mar Nero.
Sul finire del XIII secolo sarà il veneziano Marco Polo ad arrivare (e poi a narrarci) in Cina.
Le fortune della Repubblica di Venezia inizieranno a declinare tuttavia con la caduta definitiva dell'Impero Romano d'Oriente (1452) e l'espandersi dell'Impero dei Turchi in tutto il Medio Oriente fino alle porte di Vienna e con l'apertura delle rotte atlantiche verso l'America. 
Fu l'inizio della parabola discendente.

In una prossima pagina ci soffermeremo su VENEZIA E L'ARTE.

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