Gli anni di piombo
Il 16 novembre del 1977, alle ore 13.55, un gruppo di quattro terroristi delle Brigate Rosse sparò a Carlo Casalegno, all’epoca vicedirettore del quotidiano La Stampa. Dopo 13 giorni di agonia, il 29 novembre Casalegno si spense all’ospedale Le Molinette di Torino.
Fu il primo giornalista ucciso da terroristi durante gli anni di piombo.
Dalle colonne del suo giornale Casalegno esortava i torinesi a non indietreggiare di fronte al terrorismo e a fare ciascuno la propria parte. Erano prese di posizione di particolare valore civile, considerata l’aria di paura che si respirava in città a quei tempi.
Anni dopo, durante il processo in Corte d’Assise – che si svolse a Torino nell’estate del 1983 – i brigatisti dissero che avevano deciso di uccidere Casalegno anziché gambizzarlo (come avevano fatto invece con Indro Montanelli) principalmente a causa di un suo duro articolo dell’11 novembre 1977 intitolato “Non occorrono leggi nuove, basta applicare quelle che ci sono”.
Nessun commento:
Posta un commento