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martedì 24 novembre 2020

Situazione Sicilia. La sanità assorbe molte risorse finanziarie; merita di essere efficiente.

sanità siciliana sotto i raggi X degli ispettori. 

C'è attesa in Sicilia. E' successo una questione che con l'intervento dei media è divenuta questione altamente politica.

 E' accaduto che il dirigente generale del dipartimento pianificazione strategica della Regione Sicilia , Mario La Rocca è stato intercettato mentre su una chat in registrazione audio su Whatsapp interloquiva con tutti i direttori generali delle Asp e aziende ospedaliere dell'Isola. Il dirigente generale regionale -attenendoci ai media- "spingeva" sui numeri dei letti in terapia intensiva che dovevano essere comunicati al Governo (al Ministero della Salute). Quello spingere, è stato interpretato, come tentativo per sottrarre la regione Sicilia alla classificazione, eventuale, come zona rossa. Insomma, per dirla alla maniera da bar, una sorta di furbata sulla salute di una popolazione.

 Stando ai giornali l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza e il Governatore Nello Musumeci hanno prontamente sollecitato il ministro ad inviare degli ispettori "per fare chiarezza" sulla questione che sotto più aspetti getta ombre di "disinvoltura" nella conduzione politica della sanità isolana.

  L'ispezione avviata dai funzionari venuti da Roma e dai carabinieri del NAS è in corso e si concluderà fra qualche giorno. 

  Stando ad alcuni media il dirigente regionale potrebbe aver semplicemente spinto, sollecitato, pure arrabiandosi, i dirigenti delle Asp ad adoperarsi -ove possibile- a darsi da fare, per liberare dei posti letto.

 Abbiamo voluto riportare questa vicenda sul blog come motivo di riflessione perchè leggendo i giornali ed i media in generale sembrerebbe che esistano frizioni fra Assessorato ed alcuni medici ospedalieri che sarebbero stati reticenti a seguire le disposizioni circa la trasformazione dei loro reparti in contesti per la cura del covid; l'on.le  Fava, presidente della Commissione antimafia siciliana, ha evidenziato sul “caso” legato alle affermazioni del dirigente generale La Rocca: “Provando a giustificare il suo audio, dice una cosa preoccupante. Se un dirigente sa di cartelle cliniche manomesse dai medici per non curare i malati Covid, faccia i nomi. E li faccia alla Procura della Repubblica. E poi: se ci sono manager poco reattivi, allora questi manager non sono all’altezza e vanno rimossi. La funzione della politica è agire”.

L'Ars affronterà adesso un dibattito mirante a capire: 

1°)  la veridicità dei dati sulla disponibilità dei posti letto covid – soprattutto di terapia intensiva – comunicati al Ministero della Salute a inizio novembre 

2°)  il ritardo (o peggio ancora la indisponibilità) da parte del sistema sanitario ad adeguarsi alle disposizioni del vertice dell’assessorato.

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