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martedì 10 novembre 2020

Riflessioni sulla Storia (5)

Trattegiamo il sistema feudale: 

il sistema che gli arbëreshë 

sconoscevano prima di arrivare in Sicilia

Come i baroni divennero baroni ? 

Con i Normanni e gli Svevi nel sistema feudale si formò una classe di "milites", o cavalieri. I membri più importanti della cavalleria regia ebbero assegnato un castello o una castellania (=territorio sottoposto al governo di un castellano). In pratica col trascorrere del tempo, il castello divenne sede e manifestazione del "potere" del castellano. In alcuni casi il castello divenne pure sede/centro culturale da cui, oltre alle spedizioni militari, prendevano corpo idee e valori che caratterizzeranno il mondo feudale, il tempo che precede la modernità. Il Signore non era sempre e solo un guerriero, era anche e lo diventerà sempre più nel corso dei secoli un uomo galante che si adagiava ad un codice di comportamento improntato alla cortesia.

Le componenti del sistema feudale, non solo siciliano.

Soffitto trecentesco della

Sala dei Baroni, nel complesso

monumentale di Palazzo Steri,

sede del Rettorato dell’Università

degli Studi di Palermo
--I lavoratori, o meglio i contadini, nella Sicilia occidentale erano nella stragrande maggioranza discendenti dei mussulmani sconfitti e sottomessi dai Normanni e dagli Svevi. Su di essi poggiava il sostentamento economico del sistema Signore/vassalli.

I contadini che nel Medio Evo siciliano erano la quasi totalità della popolazione, nei rapporti col loro Signore erano semplicemente dei "villani", gente priva di diritti. Erano formalmente contadini liberi, non villani, invece in Sicilia Orientale in quanto non di origine mussulmana ma cristiano-bizantini.

--La Chiesa in quel contesto dell'Isola medioevale possedeva un ruolo di grande importanza, se non fondamentale. Era asse del sistema insieme ai baroni. Varie e vaste aree feudali erano assegnate, erano domini, della Chiesa nella persona dei Vescovi, Abati, e talora degli interi monasteri. Nella coscienza dei contadini, ossia della quasi intera popolazione, la Chiesa era perfettamente percepita come la chiave di volta del sistema feudale, più di quanto lo fossero i baroni" che vivevano lontani da loro".. 

Proveremo in seguito a chiarire questo significato di "sistema" della Chiesa analizzando il ruolo di Santa Maria del Bosco nell'area siciliana e più precisamente ai confini dei domini dei Cardona-Peralta.

Il modello socio-economico che stiamo analizzando (il feudalesimo) è in qualche modo figlio naturale della cristianità occidentale. Ciò spiega il perchè nell'Oriente bizantino, nel Balcani il sistema socio-economico feudale non prese mai piede. Nel sistema feudale gli storici ritrovano il prototipo e le figure idealizzate di origine indo-europeo:

--coloro che pregano (oratores), il clero che si dedica al sacro;

--coloro che combattono (bellatores), i guerrieri, che esprimono la forza fisica;

--coloro che lavorano (laboratores), i contadini, da noi -in Sicilia- prevalentemente "villani", non persone. Più tardi accanto a questi si allineeranno le figure degli artigiani.

Lo schema sociale venuto a crearsi, secondo sociologi, economisti  e storici, ha il grande merito di avere creato, a cominciare dal sempre criticato Medioevo, la dignità del lavoro, oggi fondamentale caratteristica dell'identità europea.

Quello medioevale fu comunque uno spirito essenzialmente bellicoso. Dai nobili (i baroni) di quel tempo è rimasto a noi siciliani  il concetto, la nozione di "onore" nonche quello della "purezza di sangue" finalizzata, per i nobili, a difendere le prerogative nobiliari, signorili. Proprio questo concetto -per la verità a dimensioni continentali- sta a monte delle tante e purtroppo diffuse concezioni di razzismo.

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