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domenica 22 novembre 2020

Contessa Entellina e Territorio. Flash su Entella (3)

 Parte I°: qui Parte I°: Flash su Entella

Parte II°: qui Parte II: Flash su Entella (2) 

Per tenere viva la memoria di Sebastiano Tusa, archeologo, politico e accademico stiamo pubblicando alcuni brani storici sugli elimi curati dal grande archeologo che riprendiamo da un testo che è stato pubblicato da La Terza pochi anni fa "Storia Mondiale della Sicilia" a cura di Giuseppe Barone.

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 parte

   Il panorama storico nel quale si inseriscono gli elimi è quello nel quale la fisionomia dei centri abitati acquista in Sicilia il distintivo carattere del sito arroccato e naturalmente fortificato.

   

   L'emergere dei grandi siti arroccati dell'interno che nella scala dell'evoluzione sociale possiamo definire sedi di chiefdom-principato, ovvero di organizzazioni politiche gerarchizzate, lo collochiamo in quel periodo definito nella sequenza crono-tipologica della protostoria siciliana come facies di Pantalica che, con le sue tre prime fasi di vita (I: 1250-1150 a.C.; II: 1150-1050 a.C.; III: 1050-850 a.C.), rimane ancorata alla più radicata tradizione di sfruttamento efficace delle risorse agro-pastorali dell'interno con un controllo apparentemente diretto sulle coste dove, però, si espandono progressivamente i gruppi siculo-ausoni di origine peninsulare. Furono i sicani ad arroccarsi, almeno fin da quando le fonti ci consentono di dare un volto onomastico alle culture della pre-e protostoria. Già sicani dovevano essere coloro che elaborarono la facies di Thapsos-Milazzese e unificarono culturalmente tutta l'isola. Questo primordiale panorama di unitarietà etnica, successivamente rotto dalle invasioni delle etnie peninsulari, corrisponde appieno al racconto tucidideo.

   Nella Sicilia occidentale la fase di Pantalica si evolve tra i secoli XIII ed XI a.C. con lo sviluppo di grandi centri abitati di tipo protourbano sulle alture dell'interno tra i quali Mokarta è al momento il più noto ed emblematico.

   Mokarta (*) cessa di vivere intorno al X secolo a.C. in seguito ad una distruzione operata verosimilmente proprio dagli elimi. Evidentemente sono le tracce della tragicità della fine violenta esemplificata dalle tracce di distruzione e, comunque, di abbandono frettoloso. Ogni capanna, ma soprattutto quelle circolari che dovevano essere adibite alla quotidianità della vita con le loro attività tradizionali della cottura, molitura, immagazinamento di derrate, tessitura, ecc., risulta ricchissima in reperti vascolari di ogni foggia e dimensione abbandonati improvvisamente.

   Gli abitanti residui di Mokarta abbandonarono la montagna e si insediarono insieme ai nuovi venuti elimi nelle vicine alture di Monte Finestrelle e Polizzo. A Monte Finestrelle sono state effettuate limitate ricerche che hanno messo in luce un livello abitativo  con ambienti rettangolari, databili alla metà del IX secolo a.C., e una serie di materiali che evidenziano con chiarezza i rapporti dell'insediamento  con le frequentazioni fenicie della costa grazie alla presenza di tipici oggetti dell'artigianato fenicio, come uno scarabeo e ornamento in ambra e pasta vitre, ma anche l'esistenza dei caratteri tipici dell'artigianato elimo, quali le anse a processo zoomorfa.

(*) La collina di Mokarta si trova a pochi chilometri da Salemi ed è conosciuta per il sito. Si è iniziato a scavare nel 1970, con la scoperta di circa 60 tombe a tholos, contenenti corredi funebri, inquadrate nella prima età del bronzo.

(Segue)

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