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giovedì 26 novembre 2020

Contessa Entellina e Territorio. Flash su Entella (4)

  Parte I°: qui Parte I°: Flash su Entella

Parte II°: qui Parte II: Flash su Entella (2) 

Parte III: qui Parte III: Flash su Entella (3) 

Per tenere viva la memoria di Sebastiano Tusa, archeologo, politico e accademico stiamo pubblicando alcuni brani storici sugli elimi curati dal grande archeologo che riprendiamo da un testo che è stato pubblicato da La Terza pochi anni fa "Storia Mondiale della Sicilia" a cura di Giuseppe Barone.

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 parte

Tradizionalmente la cultura materiale elima è stata identificata con la ceramica incisa e impressa oltre che dipinta e, sopratututto, dalle tipiche anse sopraelevate a protome zoomorfa. E indubbio che tale produzione abbia forti legami con l'artigianato sicano della vicina valle del Platani, e in particolare con Sant'Angelo Muxaro e Pollazzello. Ma accanto a queste indubbie analogie abbiampo altrettanto inequivocabili peculiarità proprie nelle anse sopraelevate a protome antrope e zoomorfa che costituiscono l'originalità più spiccata della ceramica elima differenziandola da quella dell'area più orientale del Platani. Questo tipo di decorazione plastica e disegnata, che nelle sue manifestazioni più antiche possiede notevoli elementi di analogia con l'ambiente siculo e ausonio (basti vedere gli esemplari più antichi di Monte Finestrelle e Verderame),  nel tempo, (già dal VII secolo a.C.) acquista in ambiente elimo una sua peculiarità ben distinguibile nella geometrica triangolarità del volto, nella plasticità esasperata  di alcuni particolari anatomici come occhi e naso che conferiscono alla individualità rappresentate un carattere quasi grottesco, nonchè nel particolare atteggiamento dei personaggi rappresentati in atto di invocazione desumibile dalla presenza diffusa  delle appendici appuntite  ai bordi del volto a simboleggiare  le braccia alzate verso l'alto. Sembra evidente che l'elemento elimo s'innestò nel più generale ceppo sicano  che affonda le sue remote origini già nella media età del bronzo della parte più occidentale  dell'isola non soltanto  differenziandosi ben presto dal punto di vista ergologico, ma soprattutto acquisendo un chiaro atteggiamento politicamente egemonico rapportandosi dinamicamente con greci e cartaginesi senza mai subirne il dominio diretto.

   Già a partire dall'VIII secolo a.C. l'elemento elimo nella Sicilia occidentale si manifesta in una sua autonomia e originalità che non soltanto si estrinseca in una diversità nella cultura materiale, ma soprattutto nella capacità di autonoma resistenza nei confronti della nascente e rapidamente sviluppatesi colonizzazioni fenicia e greca. Se ad oriente i siti siculi dell'interno (Finocchito, Pantalica etc.) cadono presto (VII secolo a.C.) di fronte all'incontenibile penetrazione siracusana e se nella Sicilia centro-meridionale i siti sicani dell'interno v edono progressivamente limitata la loro autonomia per scomparire un pò più tardi (V secolo a.C.)  di fronte alla penetrazione rodio-cretese, gli elimi si arroccano e manterranno intatta la loro autonomia innescando un processo di sinecismo verso i siti più difendibili e strategicamente importanti (Erice, Entella e Segesta) e abbandonando le posizioni indifendibili come Polizzo.

   Con il sopraggiungere  di Roma gli elimi perderanno la loro originalità culturale ma manterranno la loro autonomia politica grazie alla ricordata alleanza basata sul ricordo della comune origine troiana.

Sebastiano Tusa

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