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lunedì 23 novembre 2020

Civiltà bizantina. Ne parliamo tanto, ma ne sappiamo poco (5)

San Basilio

La regola di San Basilio
fu dettata in due tempi:
(Regulae fusius tractatae)
comprende
55 articoli sui doveri generali del
monaco; la seconda (Regulae
brevius tractatae) è una specie
di casistica sulla vita monastica.

La vita monastica viene presentata
come lo stato ideale per raggiungere
la perfezione cristiana, è indirizzata
anche ai laici e propone uno specifico
stile di vita.

  Appena un paio di mesi fa i media ci intrattenero a lungo  sul destino non proprio pertinente di Santa Sofia, la più grande Chiesa della prima Cristianità, destinata da Erdogan, il caudillo turco, al culto mussulmano. Si tratta della più grande Chiesa della prima Cristianità per più ragioni: Il Medio Oriente, dopo che Roma era caduta in conseguenza delle invasioni barbariche, era l'area più ricca e popolata dell'Impero Cristiano; l'Impero costantinopolitano e non Roma, per tutto il primo millennio, ebbe la responsabilità di conservare e diffondere il messaggio cristiano, sebbene anche da Roma fu avviata la cristianizzazione dei barbari.

***

A riprova che il cuore del Cristianesimo nel primo millennio risiedeva a Costantinopoli, riportiamo qui sotto la modalità con cui venne intesa nei primi secoli la missione e il diffondersi della religione di Cristo dall'Impero Romano ormai con capitale sul Bosforo.

Decreto Imperiale dell'anno 380, che in seguito -nel VI secolo- fu posto in apertura del Codice di Giustiniano.

   Nostro volere è che tutti i popoli che sono governati dall'amministrazione della Nostra Clemenza pratichino la religione che il divino apostolo Pietro trasmise ai Romani (...). Credano nella singola divinità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo in forma di pari maestà e di Santa Trinità. Comandiamo che le persone che seguono questa legge abbraccino il nome di cristiani cattolici. Quanto agli altri, che giudichiamo dementi e folli (dementes vesanosque), essi porteranno l'infamia legata ai dogmi eretici. I luoghi ove essi si incontrano non riceveranno il nome di chiese e saranno puniti in primo luogo dalla vendetta divina, in secondo luogo dalla punizione di Nostra iniziativa, che dispenseremo secondo il giudizio divino.

   Con Giustiniano, imperatore residente a Costantinopoli e contemporaneamente imperatore sia della parte Orientale che della riconquistata parte Occidentale dell'Impero Romano, la religione veicolata dal trono imperiale ma proposta dai cinque patriarchi cristiani (di Roma, Costantinopoli, Antiochia, Alessandria d'Egitto, Gerusalemme) ammetteva quindi un solo Dio, un solo Impero, una sola religione: tutte pietre angolari indiscutibili di quel primo millennio dell'era cristiana.
  La religione (cristiana) definiva nei Concili ecumenici le fondamenta della Fede sulla base delle Scritture e dell'esegesi dei Padri della Chiesa, ma spettava all'Imperatore curarne il diffondersi e l'osservanza universale, anche -eventualmente- mediante l'uso delle milizie.

  In un ulteriore decreto dell'Imperatore Giustiniano leggiamo: 

"Ben sappiamo che il Nostro Stato è 
sostenuto più dalla religione che dai 
doveri ufficiali e dalla fatica e dal sudore fisico" 
e altrove 
"Se con ogni mezzo ci adoperiamo a far 
rispettare le leggi civili, il cui potere Iddio 
nella Sua bontà ha a noi commesso per la 
sicurezza dei Nostri sudditi, quanto più 
accanitamente dovremo prodigarci per far 
rispettare i santi canoni e le leggi divine che 
sono state enunciate per la salvezza delle nostre anime".

   In buona sostanza nei primi tempi in cui il Cristianesimo divenne religione dell'Impero, la popolazione in gran parte non era affatto costituita da fedeli. Vi erano infatti distribuiti in ogni regione che si affacciava sul Mediterraneo pagani di varia natura. La stessa aristocrazia imperiale e quella dei vari "municipi" che tradizionalmente non riconoscevano altri che lo Stato imperiale pagano, in più realtà, stentarono a riconoscere quella che ritenevano trattarsi di un cambio di religiosità. 
   Nelle campagne i contadini, pure loro, necessitarono di parecchi decenni e in talune realtà di qualche secolo per riconoscersi nella nuova religiosità. Gradualmente dopo la trasformazione dell'Impero in istituzione promotrice di una nuova, diversa religione iniziò e si sviluppò il monachesimo che in un secondo tempo sostituì l'esercito romano nell'opera di conversione delle campagne.

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