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venerdì 6 novembre 2020

Epidemie trascorse. Quando le difese dell'uomo erano fragili, o inesistenti. (5)

 Soffermandoci - nelle giornate trascorse - sulle epidemie abbiamo riportato la loro elencazione dall'epoca contemporanea (cioè dalla rivoluzione francese) fino -ci proponiamo ancora - ai nostri giorni.  Nei prossimi post continueremo quindi su quella scia, con occhio particolare alla nostra penisola ed inoltre riporteremo qualcosa sulle stesse epidemie che hanno falcidiato più volte la popolazione in Europa e pure nel nostro piccolo paese: Contessa.

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 Per qualche tempo, per alcune pagine, prima di procedere sulla scia delle precedenti puntate, ci piace soffermarci sul Medio Evo e cogliere il significato e lo spirito di come allora venivano interpretate le epidemie. Lo faremo sulla scia di un libro fornitoci da un lettore del Blog: La vita quotidiana nel Medioevo, di Robert Delort (nt. 1932; uno storico economico e sociale del Medioevo, nonchè professore di storia dell'ambiente e dell'ecosistema).

Vero è che l'uomo ha la
missione di dominare sulla natura.
Per riuscire prima di soccombere
sarebbe bene che iniziasse
a contrastare l'inquinamento 
che egli stesso (l'uomo) causa.
Ovviamente elaboreremo -a nostra interpretazione- brevi tratti dell'interessantissimo volume.

I nostri giorni, quelli correnti condizionati come sono dal covid-19 (come nel medio-evo da altre epidemie),  ci sembrano -adesso e non otto mesi fa- che siano fortemente sottomessi alla natura; in questa fase storica è facile notare la debolezza degli uomini rispetto alla realtà che ci sta attorno, alla natura. Eppure ci dimentichiamo che abbiamo raggiunto la Luna e che -più modestamente- ci siamo solamente nel dopo-terremoto '68 svincolati dai condizionamenti topografici quando corriamo in automobile sulla veloce Palermo-Sciacca. Ci scordiamo, sempre per rimanere nell'abito territoriale nostro, che abbiamo canalizzato le acque dei fiumi e -sia pure per brevi tratti del territorio di Contessa Entellina- abbiamo potuto imbrigliare le acque del Belice per irrigare dei terreni, sempre nel post-terremoto, quasi a volerci rivalere dalla rabbia sismica della natura.

Scrive Delort "L'Occidente stesso, assistito fin dalla nascita contro le malattie epidermiche o endemiche, contro le carestie o le carenze alimentari, ha visto triplicare in pochi secoli la durata media della sua esistenza. Persino i condizionamenti climatici stanno per scomparire, non solo per chi può andare dietro alla primavera o all'estate in ognuno dei due emisferi, ma anche per chi, più modestamente, può sempre disporre di abiti adatti al tempo e sfidare le intemperie nella sua automobile o nella sua casa climatizzata con cura. Se si vuole tentare uno schietto e preciso approccio alla vita nel Medioevo bisogna insistere su queste verità lapalissiane".

Cosa intende dire lo storico francese ? Che ai nostri giorni i fenomeni che siano "sanitari", climatici o persino cosmici o anche di costrizioni fisiologiche e tuttora irriducibili dalle capacità di cui disponiamo ci fanno sentire per intero il tuttora permanente peso della natura. Sappiamo però che l'uomo dei nostri giorni (la scienza) è dotato, ormai, di un intermediario nel confronto con la natura, la tecnologia, che non ci espone più come nei secoli passati al contatto diretto e alle immediate conseguenze.

Lo Storico "medievalista" ci dice che se nei secoli trascorsi l'uomo era immediatamente sottoposto quotidianamente alle conseguenze della natura, adesso l'ambiente non è più quello di allora. Diversi erano nel Medioevo i mezzi con cui gli uomini disponevano per difendersi o per dominare proprio la "natura". Allora gli uomini addirittura indietreggiavano perchè soverchiati come erano dall'avanzare delle foreste, dalle carestie, dalle malattie e tuttavia non rinunciavano di successivamente tornare alla carica, più numerosi, più vigorosi per dare scacco e assogettare la natura.

Il covid ci sta creando, in quanto umanità, dei problemi seri; ma l'essere umano è destinato a sconfiggerlo: questa vittoria sulla natura fa parte della missione dell'uomo.

(segue)

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