Con l’affermarsi della globalizzazione tutti i paesi, tutte le comunità del pianeta sono “in rete”. Se nell’Ottocento ogni nazione cercava e combatteva per la propria indipendenza, oggi tutti i paesi -compresi quelli ricchi di materie prime- si immettono “in rete” anche perché il know-how tecnologico e’ in un continuo procedere.
Se fino ai primi del Novecento un Paese era ricco di litio, palladio, silicio, petrolio e altro ancora e si riteneva ricco e prospero, oggi tutti i Paesi che non vogliono perdere il treno della prosperità e della civiltà sanno che i mutamenti climatici imporranno a tutti il rafforzamento dell’interconnessione. E, sostiene Milena Gabanelli, il cibo che oggi si produce in un luogo, domani si dovrà produrre in un altro, a migliaia di chilometri, perché la barca è una sola, ci siamo tutti dentro e conviene remare tutti insieme, piuttosto che alimentare guerre.
Nessun commento:
Posta un commento