Il lungo cammino per conseguire i diritti civili
In età feudale (cioè almeno dall' XI al XIX secolo) oltre alle città direttamente sotto il controllo dell’autorità sovrana (dette demaniali) quale vicino a Contessa E. fu solamente Corleone, esistevano città, paesi e realtà umane in potere dei baroni e/o di ecclesiasti che esercitavano prerogative sia giurisdizionali che fiscali, ruoli che ai nostri giorni, almeno nel mondo occidentale, appartengono esclusivamente allo stato o agli enti pubblici locali e ne esprimono il motivo di essere. Non esiste "Stato di diritto" se sussistono privati che dominano in assoluto su comunità (detenedendo la forza pubblica, l'esercizio della giustizia, il possesso delle fonti della produzione, nominando i responsabili della vita pubblico-amministrativa sul territorio etc.): in questo contesto socio-economico e giuridico rientrò per più secoli la vita comunitaria di Contessa, fino a quando -in ritardo- arrivò in Sicilia il portato della Rivoluzione Francese. Portato la cui applicazione dovette trascinarsi in più aspetti dell’essenza fondamentale fino agli anni cinquanta del Novecento e che ancora oggi, in buona parte dell'Europa, tarda ad estrinsecarsi soprattutto nell'esercizio di quelli che definiamo i "diritti civili".
Il ramo principale dei Colonna di Paliano discende dal viceré di Sicilia Marcantonio III, Colonna |
Per quanto riguarda Contessa Entellina, dagli inizi del Cinquecento (tempo dell'insediamento stabile degli arbreshe) e fino ai primi decenni dell’Ottocento, esiste una interessantissima serie di censimenti (i cosiddetti riveli di beni e anime) in grado di fornire, in maniera unitaria e in qualunque determinato tempo, i dati “ufficiali” della popolazione del regno, in generale, e -conseguentemente- nelle baronie di ciascuna singola Signoria.
Di Contessa esistono, quasi integralmente, negli archivi pubblici le documentazioni che iniziano dai primi decenni del Cinquecento sino ai nostri giorni circa le presenze, gli arrivi e le partenze delle figure che hanno dato vitalità al paese baronale; documentazione che localmente inizia con i Cardona e si spegne -e il caso di riportarlo- ingloriosamente con i Colonna. Ingloriosamente, in quanto il dominio di questa signoria sui territori da essa governati (diciamo governati e non semplicemente amministrati) si concluse con un istituto giuridico, che oggi definiremmo "default" (=incapacita’ di rispettare le regole e le scadenze di pagamento previste dal mandato istituzionale della loro baronia).
Nel prosieguo -fra qualche tempo- contiamo di sviluppare ampiamente sulle pagine del Blog la vicenda storica dello "Stato baronale di Kuntisa" nell'ottica che ci siamo proposta, ossia quella feudale e civica contestualmente.
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