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lunedì 29 gennaio 2024

La situazione degli agricoltori in Italia

 Nota pubblicata su Domani del 29.01.2024

A cura di Mario Candore, 

che riceviamo e volentieri riproponiamo per il blog. 

“La Sinistra torni prima di tutto ad ascoltare”, è il titolo di Matteo Damilano del 6 gennaio 2024. Quale monito sembra più attuale di questo nel caso delle manifestazioni degli agricoltori che in questi giorni stanno invadendo mezza Europa ?

La rivolta dei trattori più’ che essere fomentata dalle potenti lobby dell’agroindustria, a cui certo non dispiace, e’ molto più banalmente causata dallo scivolamento sempre più inarrestabile degli agricoltori nella fascia dei nuovi poveri, soprattutto nel nostro Paese. Schiacciati dall’aumento esponenziale dei fattori di produzione e dal corrispondente crollo dei prodotti, agli agricoltori non rimane altro che la protesta eclatante per tentare di ottenere un livello di ascolto che possa quantomeno accogliere il loro disagio che sconfina sempre  di più nella disperazione.

Il mondo agricolo richiede  da anni interventi decisi e non più procrastinabili che possano avere una ricaduta immediata e non solo di prospettiva, per il semplice fatto che ormai, nella quasi totalità dei casi, si lavora in perdita e da ormai troppo tempo. Chi vive di agricoltura non c’è la fa più, da un punto di vista strettamente economico, perché ormai ha dato fondo  a tutte le risorse che aveva a disposizione.

Prima quindi di parlare delle grandi linee che discendono dalle nuove politiche europee (green deal e agrologia)  che sono certamente prioritarie ci vogliono azioni che abbiano un effetto immediato perché molto banalmente il ritmo delle stagioni, e quindi delle attività agricole, si avvicenda inesorabilmente nel breve periodo. Occorrono quindi interventi urgenti per incentivare gli agricoltori a proseguire l’attività quali agevolazioni fiscali che riguardino non solo l’acquisto dei mezzi di produzione , ma anche il reclutamento della manodopera, è un regime di aiuti che remuneri l’agricoltore per la semplice permanenza  sui territori, scongiurando questi ultimi  dall’abbandono e dagli effetti disastrosi del cambiamento climatico.

Per far questo bisogna avere il coraggio e la tenacia di promuovere e sostenere  proposte politiche forti, quali prima di tutto la revisione della normativa sugli aiuti di Stato che partendo dai livelli locali possano essere trasferite ai livelli decisionali europei.

Una classe politica lungimirante e attenta alle tematiche ambientali, che si appella alla cultura di sinistra, non può lasciare cavalcare questa legittima protesta alle destre reazionarie e rozze che minacciano di dilagare in Europa, lasciando loro il monopolio su un mondo, quello agricolo, che è un pilastro fondamentale  da un punto di vista economico, sociale e culturale.

Solo così si potrà dare una risposta concreta alla protesta legittima che richiede risposte  oggi, non tra qualche anno.

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