Lo Stato Sociale 2024
Confermata Opzione donna, misura di pensione anticipata a cui accedono le lavoratrici che nel corso del 2023 hanno raggiunto almeno 61 anni di età e 35 di contributi. Restano in vigore gli altri requisiti. Potranno, quindi, accedervi:
- licenziate o dipendenti in aziende con tavolo di crisi aperto presso il ministero del Lavoro; - lavoratrici con disabilità pari o oltre il 74%con accertamento dello stato di invalido civile;
- chi assiste daalmeno 6 mesi persone disabili conviventi, con disabilità grave (secondo la legge 104 del 1992), di primo o secondo grado di parentela solo in quest’ultimo caso per ultra 70 enni. Il calcolo dell’assegno avviene, anche in questo caso, con il metodo contributivo a cui si applica una riduzione, a 61 anni di età, di circa il 18-20% applicando i coefficienti in vigore nel 2023. Le finestre temporali sono di 12 mesi per le titolari di lavoro dipendente e di 18 mesi per le lavoratrici autonome. L’assegno derivante dall’Opzione donna è cumulabile con altri redditi da lavoro al pari di qualsiasi altra pensione.
Entro il 2024 si accede all’Ape sociale con almeno 63 anni e cinque mesi di età. Ecco chi può accedervi:
- lavoratori con 63 anni di età e 30 anni di contribuzione, con disabilità pari o oltre il 74% e riconosciuti invalidi civili;
- coloro che assistono da almeno sei mesi persone disabili conviventi, con disabilità grave in base alla legge 104 del 1992, siano di primo o secondo grado di parentela (solo per over 70);
- dipendenti che svolgono mansioni cosiddette “gravose” con almeno 63 anni di età e 36 anni di contribuzione e che al momento della domanda per l’Ape sociale abbiano svolto per almeno sei anni negli ultimi sette oppure per almeno sette anni negli ultimi dieci una o più delle professioni contenute nell’allegato n. 3 alla legge n. 234/2021. Incumulabilità con redditi di lavoro, eccetto quelli da lavoro autonomo occasionale.
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